Chernobyl, 28 anni dopo
UN GRAVE PERICOLO. A distanza di tanti anni, Chernobyl fa ancora paura. Era l’aprile 1986 quando lo scoppio del reattore N4 provocava la dispersione di materiale radioattivo su tutta l’area circostante e su gran parte dell’Europa centro-orientale. Oggi la situazione appare di nuovo preoccupante: il sarcofago di cemento armato nel quale era stato rinchiuso il nucleo si sta degradando rapidamente e le polveri tossiche colpiscono le cittadine vicine con effetti devastanti. Più di 30 paesi si sono uniti per realizzare una struttura ad arco che dovrebbe aiutare a bloccare le perdite. Saranno impiegate 32 mila tonnellate di acciaio, per un’opera da realizzarsi entro il 2015 e che verrà a costare 1,5 miliardi di dollari.
UNA PREOCCUPAZIONE INTERNAZIONALE. A sostenere il progetto c’è anche Legambiente, che, attraverso un comunicato, ha dichiarato: «La centrale di Chernobyl costituisce un serio pericolo. Per questo crediamo che sia necessario un intervento da parte della comunità internazionale per accelerare i lavori di realizzazione del cosiddetto “nuovo arco”, il sarcofago che conterrà il reattore esploso nel 1986». Ora si teme che il Giappone, a causa del disastro nucleare di Fukushima, possa ritirare i finanziamenti per impiegarli nel proprio paese. Ciò comporterebbe un ritardo nella costruzione dell’arco con conseguenze davvero pericolose.
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