carne coltivata per cani
Animali

Carne coltivata per cani: prossimamente nel Regno Unito

Secondo il rapporto Assalco – Zoomark 2023, nelle case italiane si contano 8,8 milioni di cani (e 10,2 milioni di gatti); stando a Fediaf, nel territorio dell’Unione Europea si conterebbero complessivamente 66,9 milioni di cani (e 77,9 milioni di gatti). Si parla quindi di numeri altissimi, che non possono essere trascurati dal punto di vista della transizione verso una quotidianità più sostenibile: stando allo studio “The relative benefits for environmental sustainability of vegan diets for dogs, cats and people” pubblicato in “Plos One”, infatti, un cane finisce per avere la stessa impronta ecologica di una persona. Più nel dettaglio, dal punto di vista alimentare, l’impatto ambientale di un cane di taglia media finisce per essere equivalente a quello di una persona. Come è possibile? Semplice: anche la produzione di cibo per cani ha un impatto molto forte. E non si tratta di cifre marginali, anzi. È infatti stato calcolato che nel 2020 il 20% del bestiame allevato negli Stati Uniti è stato consumato da animali domestici come cani e fatti. Ecco che allora l’idea della carne coltivata per cani diventa sempre più concreta: nel Regno Unito, come comunicato dall’azienda Meatly, questo passaggio è ormai vicinissimo,

La carne in vitro in Italia e in UE

Prima di parlare dell’ormai prossima produzione di carne coltivata per cani nel Regno Unito, vale la pena ricordare qual è la situazione in Italia e nell’Unione Europea per quanto riguarda questa precisa area produttiva. Come è noto con il termine carne coltivata si indica un prodotto realizzato a partire da delle cellule di animali allevati per la produzione di carne per far “crescere” la carne all’infuori dell’animale, togliendo cioè dal processo produttivo l’animale stesso. In Italia la legge vieta espressamente la produzione di carne coltivata, così come la sua commercializzazione e il suo consumo. In Francia la situazione è simile a quella italiana, mentre in Spagna è ormai prossima l’apertura di un impianto di “agricoltura cellulare”. Più in generale, governi come quelli dei Paesi Bassi, della Spagna e della Germania hanno destinato dei fonti pubblici per la ricerca necessaria pe sviluppare la carne coltivata, mentre l’Unione Europea si è mossa in direzione contraria, vietando a livello comunitario il consumo di alimenti a base di carne creata in vitro.

La carne coltivata per cani

A rimescolare le carte in tavola arriva il Regno Unito: qui Meatly propone infatti della carne coltivata per cani, e non per l’alimentazione umana, con l’obiettivo specifico di ridurre al minimo l’impatto ambientale dell’alimentazione degli animali domestici. Di certo si tratta di un’idea che dovrebbe essere accolta favorevolmente da tante famiglie che ospitano cani e gatti tra le proprie mura domestiche: l’amore per gli animali potrebbe infatti essere già di per sé uno stimolo per sostenere un ripensamento dell’industria dell’allevamento.

La linea di carne coltivata per cani che dovrebbe essere avviata nel Regno Unito – nata da una partenership tra Meatly e diversi marchi di alimenti per animali – dovrebbe partire da della carne coltivata di pollo. In tal senso, per sfamare i cani britannici potrebbe bastare semplicemente un uovo come “starter”. L’assicurazione da parte di Meatly è che il cibo risultante sarà sano e sostenibile, che non conterrà sostanze chimiche, e che il processo sarà monitorato in ogni singolo passaggio.