Cambiamento climatico: la sfida numero uno per Millennial e GenZ
Quali sono le principali preoccupazioni di ordine generale per i giovani? A domandarselo sono stati quelli di Deloitte con la seconda edizione delle “Millennial e GenZ Survey‘, una ricerca su un campione globale costituito da 23mila persone. Il campione, più nello specifico, è stato composto sia da giovani della GenZ (nati tra il 1995 e il 2003) che da Millennial (nati tra il 1983 e il 1994). Anche il nostro paese è stato preso in considerazione dallo studio, con più di 800 intervistati. Il risultato? I numeri dimostrano che la sfida numero uno per le persone nate tra il 1983 e il 2005 è rappresentata dal cambiamento climatico. Per quanto riguarda l’Italia, come sottolineato dal Ceo di Deloitte Italia Fabio Pompei, i giovani «si dimostrano più attenti al cambiamento climatico rispetto alla media globale. Il dato, in continuità rispetto all’edizione precedente, fa emergere una sensibilità che istituzioni e imprese italiane devono recepire e trasformare in proposte di sostenibilità concrete e credibili». Le altre due preoccupazioni indicate dai giovani, immediatamente dietro al climate change, sono il costo della vita e il lavoro.
Il cambiamento climatico prima preoccupazione per i giovani
Come anticipato, e come del resto già messo in evidenza con la prima e precedente edizione, i giovani italiani risultano particolarmente sensibili a (e preoccupati per) il cambiamento climatico. L’indagine Deloitte ha chiesto al campione quali sono a suo avviso le principali 5 sfide dell’epoca moderna. In tutta risposta, il 42% degli intervistati nati tra il 1995 e il 2003, ovvero gli esponenti della GenZ, ha indicato il cambiamento climatico, risposta condivisa anche dal 37% dei Millennial, nati nel decennio precedente. Andando più in profondità, si scopre che per il 76% dei Millennial e per l’80% della GenZ a livello climatico si sarebbe pericolosamente vicini al punto di non ritorno. Il 77% dei primi e il 72% dei secondi hanno peraltro affermato di aver sperimentato in prima persona almeno un evento meteorologico definibile come grave nell’ultimo anno. Di fronte a questa minaccia, in Italia il 95% dei Millennial e il 96% della GenZ sono disposti a fare uno sforzo per proteggere l’ambiente, di contro a una media globale del 90%.
Costo della vita e lavoro
Il cambiamento climatico è quindi la prima e principale preoccupazione per i giovani della GenZ e per i Millennial. Ma non è ovviamente l’unica. Al secondo posto, dietro alla tematica ambientale, vi è almeno un po’ a sorpresa quella del costo della vita. Questa è indicata come indicazione primaria dal 36% dei Millennial e dal 29% della GenZ. Stando ai numeri raccolti dall’indagine Deloitte, solamente il 21% dei Millennial afferma di riuscire a pagare senza problemi le proprie spese, con una percentuale di poco più alta per i giovani della GenZ, al 25%. La gestione economica sembra però essere difficile per gran parte degli intervistati: per la quasi metà del campione è consuetudine vivere con i soldi contati di mese in mese. Non stupisce quindi lo scarso ottimismo verso il futuro, con solamente il 41% del campione che pensa di poter riuscire ad andare in pensione con una certa tranquillità finanziaria. Questo, va detto, a livello globale: in Italia il pessimismo è maggiore, con solo il 30% dei Millennial e il 28% della GenZ che ha pensieri positivi sulla propria situazione previdenziale.
La terza grande preoccupazione è relativa al lavoro. In un’epoca caratterizzata dal fenomeno delle cosiddette “grandi dimissioni”, la cosa non può non stupire. I giovani, a livello globale, sono alla ricerca di un maggiore equilibrio tra sfera professionale e sfera privata, nonché più possibilità di formazione e di crescita. La maggior parte degli intervistati – il 63% dei Millennial e il 67% della GenZ – dichiara di preferire un metodo di lavoro ibrido, con una parte di lavoro in ufficio e una parte di lavoro da remoto.
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