Il cambiamento climatico influisce sui nostri consumi: meno pizze, più insalate
Un’alimentazione più estiva
Abbiamo parlato tante volte di quanto il surriscaldamento globale stia mutando il nostro mondo: dai ghiacciai alle coltivazioni agricole, non c’è ambito della vita sulla Terra che non stia subendo dei cambiamenti significativi. E come doveva accadere, anche sulla nostra tavola stanno arrivando le prime avvisaglie di questo cambiamento climatico. Se è infatti vero che nei futuri decenni la nostra alimentazione sarà messa a repentaglio dagli effetti deleteri che l’aumento delle temperature avrà sulla resa agricola, già oggi la calura si fa sentire indirettamente attraverso i nostri acquisti. Consapevolmente o meno, ci stiamo concretamente orientando verso un’alimentazione più estiva, che si prolunga anche in autunno e in primavera. Insomma, quello che fino a qualche anno fa poteva essere un carrello della spesa tipico di luglio e agosto, adesso si ritrova immutato anche in novembre o in febbraio.
Lo studio Coop
Le vendite di alimenti come cotechini, torroni, pizze e carni rosse sono dunque in forte calo, a fronte di un rialzo prepotente negli acquisti di bevande dissetanti, insalate, e soprattutto gelati. Questi dati provengono da uno studio effettuato dall’ufficio studi della Coop, il quale ha analizzato l’andamento sul mercato di circa 500 prodotti durante tutto il 2015. Come sappiamo l’anno in questione è stato il più torrido mai registrato, sfondando ogni record climatico, e questa anomalia delle temperature ha avuto un forte impatto anche sui normali acquisti dei consumatori italiani.
Chi sale e chi scende
Le vendite di bottiglie d’acqua e di bevande dissetanti schizzano in alto del 10-12% e insieme ad esse aumentano vertiginosamente anche le buste di lattuga, le quali segnano un’incredibile rialzo del 210%. C’è insomma voglia di insalatone tutto l’anno, confermata dall’aumento delle vendite dei pomodori confezionati (186% in più) e del tonno in scatola. Tanta voglia di freschezza, e desiderio di stare il più lontano possibile dai fornelli: sono infatti cresciuti anche gli acquisti di formaggi leggeri (17% in più) e di affettati (più 13,5%). A farne invece le spese sono i piatti tipici dei mesi freddi: le vendite dei würstel hanno infatti incassato un 6% in meno, quelle dei cotechini il 5% in meno, così come quelle di un tipico prodotto invernale come il torrone, sceso dell’8%. Meno stufati e cibi da cucinare per ore, insomma, e più macedonie, gelati e piatti light. Ma la differenza negli acquisti non si ritrova solo a tavola: anche i prodotti per la cura del corpo rispecchiano fedelmente il cambiamento climatico, con il boom dei prodotti legati al clima estivo, come le creme solari e i deodoranti.
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