Calcutta, Napoli, Bombay: le città costiere tremano di fronte al cambiamento climatico
136 CITTÀ A RISCHIO. Nel 2050 la geografia del pianeta verrà molto probabilmente ridisegnata a causa del cambiamento climatico e del conseguente innalzamento dei mari. Gli allarmi degli studiosi si sommano l’uno all’altro, allo scopo di mettere in guardia le amministrazioni di tutto il mondo di fronte a quella che potrebbe diventare una vera tragedia, e non solo in termini economici. La Banca Mondiale ha per esempio pubblicato uno studio nel quale vengono stilati i nomi delle 136 città costiere maggiormente a rischio inondazione. Ai vertici di questa drammatica classifica campeggiano città illustri e popolose come Calcutta, Guangzhou, Mumbay e la nostra Napoli.
PIANURA PADANA E COSTA VENETO-ROMAGNOLA. Ma studi diversi danno risultati differenti. Secondo una ricerca dell’Environmental Research Letters del British Institute of Physics, la Pianura Padana e tutta la fascia costiera veneto-romagnola figurano tra le aree più critiche a livello mondiale. Il futuro che viene disegnato è quindi grigio, ben peggiore da quello previsto nel 2007 dall’Ipcc, il quale parlava di un aumento annuo del livello dei mari di 2 millimetri. Secondo lo studio del British Institute of Physics, invece, l’aumento annuale si attesterebbe a 3,2 millimetri, più veloce cioè del 60%.
600 MILIONI DI SFOLLATI. Stando a queste stime, il pericolo non sarebbe localizzato unicamente nel raggio di precise aree, ma coinvolgerebbe l’insieme delle zone costiere del Pianeta, mettendo a repentaglio il destino di tutte quelle persone (si stima 600 milioni) che nel 2050 abiteranno in isole, arcipelaghi e coste. Le previsioni vanno dalla graduale perdita dei terreni agricoli fino alla completa scomparsa di interi territori urbani inghiottiti dalle acque. Tali stime sarebbero in parte confermate da un rapporto della commissione intergovernativa sui cambiamenti climatici dell’Onu, nel quale si afferma che delta estesi come quello del Nilo, del Gange e del Mekong potrebbero causare lo sfollamento di un milione di persone prima del 2050.
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