Una tavolozza di colori
Cultura

Cadmio: se i Van Gogh e i Munch sono tossici

CADMIO ADDIO. L’Echa, l’autorità europea che si occupa della chimica, sta per mettere al bando dalla tavolozza dei pittori il giallo intenso ottenuto dal cadmio. La tinta resa celebre da Van Gogh in ‘Fiori in un vaso blu’, da Edvard Munch nel famosissimo ‘Urlo’, e ancora da Mondrian, Pollock e Matisse: i suoi giorni sono molto probabilmente contati. L’iniziativa parte da una segnalazione del governo svedese, che avrebbe impugnato una questione ambientale. I residui del cadmio contenuti nei pigmenti della pittura potrebbero infatti inquinare i fanghi di depurazione, i quali vengono correntemente utilizzati come fertilizzanti agricoli.

COLORI TOSSICI. La minaccia dell’Echa non è però piaciuta ai produttori di pitture, che hanno voluto sottolineare come non siano gli usi artistici del cadmio, bensì quelli industriali, a creare pericoli d’inquinamento. Il mondo degli artisti e dei restauratori non sembra invece particolarmente colpito dall’incombente divieto: in commercio esistono già numerose alternative al giallo cadmio. L’intensità non sarà forse uguale, ma, come ha sottolineato Gianluigi Colalucci, esperto restauratore della Cappella Sistina, «nel corso della storia il mondo dell’arte ha imparato a fare a meno di alcuni colori, basti pensare alle lacche o alla terra d’ombra o a certe terre di Siena usate nel Rinascimento e provenienti da una precisa area geografica e da cave che si sono esaurite». La messa al bando del metallo killer, insomma, spaventerebbe solo i produttori delle vernici, e non molto i ‘consumatori’. Del resto non è nemmeno la prima volta che la tossicità di un colore ne designa l’archiviazione: basti pensare alle vecchie tinte a base di arsenico, come l’orpimento, o a quelle a base di piombo, come la biacca.