In Svezia è caccia al lupo. E in Italia?
In Italia come altrove, il lupo è stato per lungo tempo un animale in via di estinzione. La situazione era stata particolarmente critica negli anni Settanta, per poi andare incontro a una lenta crescita della popolazione, per via dell’aumentata presenza di prede selvatiche e dell’abbandono di diverse aree marginali da parte dell’uomo. Come è noto, nel nostro paese – come accade spesso anche all’estero – la questione su questo animale è tutta aperta, con gran parte degli italiani che guarda a questo animale come a una minaccia. Pur sapendo, però, che l’ultima aggressione da parte di un lupo ai danni dell’uomo risale al 1825. A non vedere di buon occhio i lupi sono soprattutto gli allevatori, che lamentano perdite di bestiame proprio a causa di questo predatore: la volontà, da questa parte, sarebbe in molti casi quella di dare il via a una vera e propria caccia al lupo. Che in Svezia, peraltro, è già realtà.
La caccia al lupo in Svezia
Il 2 gennaio in Svezia si è aperta un’anomala stagione di caccia: la preda è infatti il lupo. Questa non è peraltro la prima volta che un governo svedese prende una decisione del genere. Già nel 2010 era stata organizzata una “battuta” di questo genere. Come si poteva immaginare, la caccia al lupo che si sta tenendo in queste settimane in Svezia ha creato non pochi malumori in Unione Europea. Il governo di Stoccolma motiva questa scelta con la necessità di proteggere il lavoro degli allevatori, sottolineando che mai, nella storia recente, il paese aveva ospitato un numero così alto di lupi: si parla in totale di circa 460 esemplari. Ecco allora che, per normalizzare la situazione, il governo ha deciso di autorizzare l’uccisione di 75 lupo. È però da sottolineare che, se raffrontata con quella di altri stati europei, la popolazione di lupi svedese non sembra particolarmente minacciosa. In Francia se ne contano 783, in Polonia 1.886. E in Italia, quanti lupi ci sono?
Quanti lupi ci sono in Italia?
Non ci sono dubbi: l’iniziativa svedese potrebbe essere apprezzata anche da molti italiani. E in effetti il numero di lupi presenti in Italia è decisamente più alto. Stando all’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) attualmente nel nostro paese si contano circa 3.300 esemplari. Un numero di certo più alto rispetto ai decenni passati. Ma c’è chi invita a guardare questa cifra a partire dalla superficie del paese: Enpa spiega infatti che in Italia c’è un lupo ogni 88,5 chilometri quadrati. Guardando alle sole aree effettivamente abitate da questi branchi – ovvero le Alpi e gli Appennini – si parla di un lupo ogni 44 chilometri quadrati. E la stessa Enpa ha sottolineato come, dei 18mila eventi predatori accertati tra il 2015 e il 2019 ai danni degli allevatori, in realtà solamente la metà siano stati effettivamente attribuiti al lupo.
Le opinioni opposte nel nostro paese
A riaccendere la discussione sui lupi – e su un eventuale caccia al lupo – in Italia è stata tra le altre un’affermazione del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida. «Noi dobbiamo proteggere le specie in via d’estinzione ma non incrementare le specie che possono essere dannose per allevatori e produzione nazionali» ha dichiarato il ministro, aggiungendo che «è evidente che se 30 anni fa alcune specie erano in via di estinzione, oggi sono sovrabbondanti, quindi bisogna affrontare il problema con pragmatismo e senza ideologismi che hanno, invece spesso reso impossibile attivita’ virtuose come allevamento e agricoltura e tutto quello che vi e’ connesso come filiera». La speranza del mondo degli animalisti è, ovviamente, quella che non si arrivi a una caccia al lupo modello svedese in Italia.
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