In Francia il bonus per riparare vestiti e scarpe
L’industria del fast fashion, con la sua peculiare caratteristica di portare sul mercato tantissimi prodotti a prezzi molto bassi, causa un pericoloso incremento dello spreco tessile. Molte semplicemente, le persone sono portate ad acquistare un numero maggiore di vestiti e di accessori i quali, per la loro stessa natura, avranno una durata breve, diventando ben presto rifiuti. Stando a un’indagine dell’Agenzia europea dell’ambiente, nel 2020 in UE il consumo medio di prodotti tessili per persona ha richiesto 400 metri quadrati di terreno, 9 metri cubi di acqua e 391 chilogrammi di materie prime. Causando, complessivamente, un’impronta di carbonio di circa 270 chilogrammi. Si stima che la produzione tessile sia responsabile di circa il 20% dell’inquinamento globale dell’acqua potabile, nonché del 35% di rilascio di microplastiche nell’ambiente. E ancora: è stato calcolato che per fabbricare una singola maglietta in cotone siano necessari 2.700 litri d’acqua dolce, ovvero l’equivalente di quanto una singola persona dovrebbe bere in circa 2 anni e mezzo di vita. Queste cifre dimostrano chiaramente quanto sia importante ripensare l’industria dell’abbigliamento e della moda, aumentando in modo importante il ciclo di vita e il riciclo dei tessuti, in ottica di economia circolare. Da questo punto di vista risulta molto interessante l’introduzione, in Francia, di un bonus per riparare vestiti e scarpe: vediamo di cosa si tratta e come funziona.
In Francia il bonus per riparare vestiti e scarpe: gli obiettivi
Si stima che in Francia ogni anno vengano buttate circa 700 mila tonnellate di vestiti. La maggior parte di questa enorme mole finirebbe direttamente in discarica, e solo un terzo verrebbe invece riutilizzato. Questo soprattutto per le logiche del fast fashion, dove la qualità dei materiali è ridotta ai minimi termini. Da qui la decisione francese di introdurre il bonus per riparare vestiti e scarpe, ovvero il Fonds réparation textile. Si tratta di fatto di un incentivo che permette di avere uno sconto diretto in fattura nel momento in cui ci si reca in una calzoleria o in una sartoria per rimettere in sesto calzature o abiti di vari genere.
Come funziona il fondo réparation textile
I vantaggi del bonus per riparare vestiti e scarpe lanciato in Francia sono molteplici. Prima di tutto, grazie a questo incentivo, sarà possibile ridurre lo spreco di materiali e di risorse. La ministra francese all’Ecologia, Bérangère Couillard, ha spiegato che grazie a questa misura sarà possibile incrementare il numero di tessuti e di calzature riparate del 35% entro il 2028, innescando di fatto un’evoluzione culturale profonda. E in effetti al bonus per riparare vestiti e scarpe sono stati assegnati fondi sufficienti per i prossimi 5 anni, ovvero 154 milioni di euro.
Ma non è tutto qui: oltre a ridurre i rifiuti attraverso un prolungamento della durata di scarpe e di vestiti, il fondo réparation textile permetterà di dare un importante sostegno agli artigiani del settore. Aumenteranno infatti le richieste di servizi da parte di calzolai e di sarti, con la possibilità di creare altri nuovi posti di lavoro: si punta a raggiungere 500 aziende iscritte al bonus per riparare vestiti e scarpe entro la fine dell’estate.
L’incentivo si traduce concretamente in uno sconto diretto in fattura compreso tra i 6 e i 25 euro, a partire da ottobre 2023: gli sconti maggiori si potranno ricevere per lavori più “importanti”, come per esempio nel caso della riparazione della tomaia di una scarpa in pelle, laddove invece per il semplice incollaggio di una suola si potrà godere di uno sconto di 8 euro.
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