Boa constrictor: cosa serve sapere
Conosciuto anche come Boa constrictor, in virtù delle sue tecniche di aggressione, il boa è un serpente che suscita grande timore, in quanto è in grado di uccidere prede anche molto voluminose e più grandi di lui.
Il boa, che appartiene alla categoria dei Boidi, avvolge infatti le vittime, accerchiandole e soffocandole.
Molti si domandano l’origine del termine boa: questa parola deriva da quella latina bova, la quale indica la biscia d’acqua.
Considerando che, in alcune zone del mondo, il boa è responsabile di vere e proprie razzie, è utile conoscere alcune informazioni sul serpente dalla lunghezza straordinaria.
Anatomia del boa constrictor: dimensioni e lunghezza
Noto per essere uno degli rettili più lunghi del mondo, il boa costrittore è tuttavia più piccolo dell’anaconda e del pitone.
Nonostante questo, il boa è capace di inghiottire prede molto più grandi della sua stessa testa, che pure presenta dimensioni ragguardevoli.
In età adulta, il boa constrictor raggiunge un peso stimato tra i 10 e i 15 chilogrammi, a fronte di una lunghezza che può raggiungere anche i 3 metri.
Le femmine, invece, sono più piccole e pesano non più di 10 chilogrammi, con una particolarità: la loro lunghezza è in genere superiore rispetto a quella dei maschi e arriva a 3 metri e mezzo.
Durante l’intero ciclo vitale, il boa constrictor continua a crescere in maniera costante. Inoltre, sia lunghezza che peso sono indicativi, poiché in natura esistono esemplari ben al di sopra oppure al di sotto della media.
Habitat naturale e alimentazione del boa costrittore
Per quanto riguarda le zone in cui il boa ha stabilito il suo habitat naturale, è frequente trovare vere e proprie colonie di questi serpenti in Messico, soprattutto nelle regioni dello Yucatàn, nel Chiapas e nelle città meridionali di Veracruz e Tabasco.
Inoltre, si registrano numerosi esemplari di boa anche nelle Piccole Antille e in gran parte dei Paesi dell’America centrale.
L’ambiente più adatto alla vita del boa costrittore è la foresta tropicale, caratterizzata da foltissima vegetazione, piogge forti e abbondanti e temperature elevate, comprese tra i 20 e i 28 gradi Celsius.
In realtà, il boa può adattarsi facilmente anche a microclimi meno favorevoli rispetto a quelli della foresta tropicale, purché vi sia sufficiente vegetazione e una temperatura mite.
In condizioni ottimali, il boa può raggiungere un’età massima di 20 anni.
Le abitudini alimentari e riproduttive del boa constrictor
Il boa constrictor si nutre di volatili, mammiferi di piccole dimensioni con relativa prole, ma anche uccelli, pipistrelli e piccoli serpenti.
Con riferimento alla riproduzione, gli esemplari maschi sono attirati dall’odore emanato dalle femmine e che risulta differente in funzione delle diverse specie esistenti in natura.
Poiché i boa sono ovovivipari, le femmine non depongono le uova, ma partoriscono piccoli serpenti, i quali alla nascita risultano già formati.
In occasione di una nascita possono venire al mondo anche 50-60 serpenti, che misurano circa mezzo metro.
Le madri sono assenti fin dall’inizio con i piccoli di boa, che quando nascono possiedono un innato istinto per la caccia e sanno come nascondersi e difendersi dai predatori.
Come il boa attacca le sue prede
Considerato il predatore per eccellenza, il boa constrictor agisce prevalentemente di notte, avvinghiandosi intorno al corpo delle sue vittime con l’intera lunghezza e inghiottendole.
Il metodo di caccia del boa è, in genere, quello di porgere un’imboscata alle sue prede, rappresentate da uccelli, ratti, scimmie e anche maiali selvatici.
Pensando a questi ultimi, l’immagine di un boa mentre ne inghiotte l’intero corpo risulta particolarmente forte.
Una particolarità legata alla digestione del boa è connessa alla presenza di fortissimi acidi nel suo stomaco, grazie a cui il serpente può digerire.
Tuttavia, dopo pasti così abbondanti, il boa non ha bisogno di ingerire altro per settimane intere.
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