Before The Flood, Di Caprio indaga sui cambiamenti climatici
“I just want to know how far we’ve gone and if there’s anything we can do anything to stop it”. È racchiuso in questa frase ‘ad effetto’ il senso dell’ultimo sforzo di Leonardo di Caprio nella lotta ai cambiamenti climatici. Before The Flood, un documentario di 90 minuti sulle cause ed effetti dei disastri ambientali che stanno mettendo a repentaglio la salvaguardia del pianeta.
Before The Flood, un documentario per sensibilizzare sui cambiamenti climatici
Presentato al Toronto International Film Festival, ‘Before the Flood’, che in italiano è stato tradotto in ‘Punto di non ritorno‘, diretto dal premio Oscar Fisher Stevens e co-prodotto da Martin Scorsese, è un viaggio intorno al globo narrato in primo persona dall’attore hollywoodiano. Con l’obiettivo di mostrare cosa sta accadendo al nostro mondo a causa del surriscaldamento globale, di far riflettere su una problematica a cui tutt’ora non viene data l’importanza che merita e anche di proporre delle soluzioni sostenibili.
“Il cambiamento climatico è il problema più critico e urgente che oggi il nostro mondo si trova ad affrontare. Io e Fisher abbiamo deciso di girare un film che non solo spiega alle persone quali saranno le sfide che dovremo affrontare se non riusciamo ad agire, ma anche quali sono le soluzioni che è possibile implementare se c’è la volontà politica di farlo”, ha dichiarato l’attore durante la presentazione ufficiale di Before The Flood. “Abbiamo bisogno di leader, non solo negli Stati Uniti, ma nel mondo, che credano nella scienza del cambiamento climatico e che abbiano il coraggio di prendere posizione a favore del nostro Pianeta”.
Di Caprio-Caronte fra i disastri ambientali del Pianeta
È un Di Caprio-Caronte quello che in Before The Flood ci traghetta fra i ghiacciai della Groenlandia che si sciolgono, le foreste incenerite dell’Indonesia, le coste della Florida inondate fino alle metropoli intasate da smog e traffico. E che nel mentre ci racconta, attraverso immagini, incontri e interviste, come e perché i cambiamenti climatici stiano distruggendo il nostro Pianeta. L’attore si confronta con scienziati, attivisti e leader di tutto il mondo – dal Presidente americano Barack Obama al Segretario di Stato americano John Kerry, dal fondatore di Tesla Elon Musk a Papa Francesco, passando per Bill Clinton, Ban Ki-moon e Sunita Narain. Ai quali chiede pareri, consigli ma anche le ragioni per cui la politica stia continuando a ignorare l’urgenza di un cambiamento radicale.
Colpa del capitalismo sì ma…
D’altra parte Di Caprio non è uno che le manda a dire, perlomeno sul fronte della salvaguardia ambientale. Messaggero della Pace delle Nazioni Unite dal 2014 e impegnato ormai da tempo in diverse cause ambientaliste, tanto da portare il tema dell’emergenza climatica sul palco degli Academy Awards, con un discorso che certamente passerà alla storia dei Premi Oscar, l’attore ha più volte ribadito come al centro della questione vi siano aspetti socio-politici.
Gli interessi economici e un modello capitalistico rendono impossibile un reale cambiamento. È difficile immaginare un’inversione di tendenza in un panorama dove le lobby del petrolio continuano a dominare e dove gli accordi di potere continuano a guidare i sistemi.
Gli Stati Uniti, secondo Di Caprio, l’hanno finora fatta da padrone ma lo sviluppo che negli ultimi anni sta caratterizzando alcune nazioni, Cina e India in primis, fa presagire un peggioramento della situazione. Perché la direzione in cui si va è la solita.
…anche i singoli cittadini dovrebbero fare la loro parte
Questo non significa che non si possa fare nulla e che l’unica speranza per il pianeta sia una rivoluzione politica che scardini i sistemi economici e finanziari del mondo. Gran parte della responsabilità è anche dei cittadini. Il potere è nelle mani del popolo ed è l’opinione pubblica a influenzare la politica. Proprio per questo Di Caprio ha volutamente scelto di sfruttare la sua immagine e la sua notorietà per attirare le masse, a cui il documentario si rivolge. Al fine di educare e di sensibilizzare i singoli individui su un problema, quello dei cambiamenti climatici, di cui non si parla poi molto e di promuovere alcuni comportamenti che potrebbero effettivamente contribuire a un cambiamento. Un esempio fra tutti quelli citati nel documentario è quello del metano prodotto dall’industria del bestiame, che è fra le maggiori cause dell’inquinamento al mondo. Se i cittadini decidessero di cambiare le proprie abitudini alimentari contribuirebbero a una riduzione enorme di emissioni nocive in atmosfera.
Before The Flood uscirà nelle sale americane il 21 ottobre e nove giorni dopo il canale TV National Geographic lo trasmetterà in 171 Paesi e in 45 lingue.
Ecco il trailer in anteprima.
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