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Agricoltura

Bee Hotel: a Mantova il primo albergo italiano per le api

Ma che ne sanno loro della disputa tra Airbnb e hotel. Loro non vogliono cuscini in memory foam, né il servizio in camera, né il parcheggio custodito. Le api vogliono soltanto gironzolare tra un fiore e l’altro, e avere un luogo protetto dove depositare le proprie uova: per questo a Mantova è nato il primo Bee Hotel, il ‘Bee Hotel Mantova’ per l’appunto, una struttura interamente dedicata ad ospitare le api e tutti gli altri preziosi insetti impollinatori. Il luogo d’installazione dell’albergo per le api non è di certo casuale: è infatti stata scelta l’area del Lungolago, nel verde dei Giardini Fraccalini, dove il Bee Hotel farà bella mostra in mezzo agli altri dispositivi del Parco della Scienza. Va sottolineato che questo non è di certo un luogo deserto, anzi: non sono poche le persone che frequentano questo parco. Ma proprio questo grande afflusso di pubblico servirà per dimostrare una volta per tutte l’infondatezza di tutti i pregiudizi sulle api solitarie, le quali non solo non causano dei veri fastidi alle persone, ma anzi portano loro dei benefici.

10 esagoni, 10 diversi habitat per gli insetti

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Il Bee Hotel è nato dalla volontà dell’Associazione Apicoltori Mantovani, con il patrocinio del Comune di Mantova. A realizzare il progetto e quindi concretamente anche il lavoro è invece stata la ditta ‘Realizzatori di idee‘: la struttura di accoglienza per gli impollinatori è alta 2,20 metri e larga 2,50 metri, ed è costituita da dieci esagoni di legno, ognuno fornito al suo interno di un differente tipo di materiale, così da offrire di volta in volta l’habitat migliore per gli insetti. E se noi nei nostri viaggi possiamo decidere tra camping, hotel e bed and breakfast, le api potranno quindi scegliere tra fogliame, canne di bambù, mattoni, pigne, pezzi di legni e tanti altri materiali, tutti quanti sicuramente graditi alle diverse specie di apoidei. Due esagoni, in realtà, sono tuttora vuoti: sarà compito dei bambini delle scuole mantovane portarli a compimento, così da sensibilizzare anche i più piccoli sull’importanza degli insetti impollinatori. Va del resto sottolineato che la stessa struttura è stata affiancata da un totem informativo, utilissimo per istruire i passanti sul sempre affascinante mondo delle api.

Il primo Bee Hotel italiano

Lo scopo del Bee Hotel di Mantova, dunque, è quello di creare le condizioni perfette affinché gli insetti possano svolgere agevolmente il proprio lavoro di impollinazione, oltre che ovviamente portare a compimento il fondamentale ciclo riproduttivo, che come è noto inizia tra la fine dell’inverno e i primi giorni di primavera, per poi concludersi in autunno inoltrato. Quello di Mantova è il primo esempio italiano di Bee Hotel in un parco pubblico, ma all’estero esistono già da tempo delle strutture del tutto simili, dalle quali gli apicoltori di Mantova hanno evidentemente colto l’ispirazione.

Un rifugio per le api solitarie

In Italia non esiste certo una sola specie di api: al contrario, ce ne sono in tutto 960, ovvero più di un terzo di tutte quelle presenti nel nostro continente. Per venire incontro alle più disparate esigenze di ogni singola specie, gli esagoni del Bee Hotel – tante piccole suite – contengono come detto dei materiali diversi. Non saranno però le api mellifere ad usufruire dell’albergo di Mantova: quelle, come sappiamo, sono infatti incredibilmente sociali e votate alla vita collettiva, e non abbisognano certo di questo tipo di alloggio. No: il Bee Hotel sarà la casa delle api solitarie, ognuna delle quali depone le proprie uova e si prende cura in autonomia della propria prole. Ma nemmeno le api solitarie appartengono tutte quante alla stessa famiglia: si contano infatti le Megachilidae, le Antophoridae, le Mellitidae, le Colletidae, le Halictidae, le Andrenidae, e le Apidae. Nessuna di loro vive come le parenti più famose nelle alveari. Nonostante questo, però, anche loro costruiscono il proprio nido, realizzando gallerie nella sabbia, nell’argilla o in specifici tipi di legno. A differenza delle api mellifere, poi, le api solitarie usano molto raramente il pungiglione di cui sono munite, e praticamente riescono a sopravvivere solo in presenza di fiori, dai quali traggono zuccheri, lipidi e proteine. I 10 esagoni, oltre alle api solitarie, ospiteranno anche altri tipi di insetti, come coccinelle, farfalle e forbici, all’insegna della biodiversità.

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Prevenire il disastro

Il Pianeta ha bisogno di accorgimenti come il Bee Hotel di Mantova ora più che mai: sono infatti moltissimi gli studi che dimostrano in modo esplicito che, negli ultimi decenni, i pesticidi e il cambiamento climatico hanno causato una vera e propria moria tra questi indispensabili impollinatori. Senza di loro, però, l’intera vita sul Pianeta si trasformerebbe drasticamente: nessun altro insetto è importante quanto l’ape per il processo di impollinazione. Basti pensare che tra le 100 colture agricole che coprono il 90% del fabbisogno alimentare della popolazione mondiale, ben il 70% esiste grazie all’operato delle sole api. La loro scomparsa, dunque, sarebbe davvero l’inizio della fine.