Come le balene combattono i cambiamenti climatici
Ci sono tantissime possibili attività che possono essere messe in campo per mitigare i cambiamenti climatici. Pensiamo a tutte quelle soluzioni che permettono di ridurre in modo netto le emissioni di gas serra, a partire dalle centrali che creano energie rinnovabili e pulite, come accade con il fotovoltaico oppure con l’eolico. Ma pensiamo anche a tutte le soluzioni sviluppate e affinate negli ultimi anni per rendere la nostra quotidianità meno inquinante, dalle automobili elettriche alle pompe di calore. E ancora, a queste soluzioni vanno sommate quelle volte non a “tagliare” le emissioni di anidride carbonica, quanto a risucchiare questo sostanza dall’aria, mediante dei dispositivi per la cattura della CO2. Spesso si trascurano inoltre le soluzioni nature-based, ovvero quegli elementi che esistono in natura e che possono concretamente aiutarci nella lotta ai cambiamenti climatici e al surriscaldamento globale. Il primo esempio che ci viene in mente è quello rappresentato dalle grandi foreste, da quei grandi polmoni del pianeta che purificano l’aria e che catturano naturalmente il carbonio: da questo punto di vista sono fondamentali le politiche volte a combattere la deforestazione e a piantare nuovi alberi. Ma le piante non sono certamente le nostre uniche alleate in questa difficile sfida: un recente studio pubblicato su Trends in Ecology and Evolution ha per esempio sottolineato quanto possano essere preziose le balene nella mitigazione del riscaldamento globale. In che modo le balene combattono i cambiamenti climatici?
Ecco come le balene combattono i cambiamenti climatici
Le balene sono i più grandi animali del pianeta: ad occupare i primi due gradini del podio, nello specifico, ci sono la grande balenottera azzurra e la balenottera comune. La prima può raggiungere le 180 tonnellate di peso e i 30 metri di lunghezza, la seconda le 80 tonnellate e i 26 metri. Quest’ultima, peraltro, è l’unica balena presente nel Mediterraneo. E proprio il fatto di essere gli animali più grossi del mondo rende le balene così preziose anche dal punto di vista della lotta ai cambiamenti climatici. Nella loro biomassa, infatti, è presente una grande quantità di carbonio. Proprio gli oceani in cui nuotano questi giganti, peraltro, conservano da soli il 22% del carbonio totale presente sul pianeta.
La biomassa di tutte le creature viventi è composta in maggior parte da carbonio, sostanza che viene così “trattenuta” per tutta la vita, per essere rilasciata al momento della morte. Ecco, proprio per le loro dimensioni spropositate, le balene sono dei contenitori di carbonio importantissimi, cosa che rende ancora una volta evidente quanto sia importante proteggere queste creature. Non è peraltro tutto qui: le balene mangiano ogni giorno tonnellate di plankton e di krill, per poi digerire e “fertilizzare” la microfauna acquatica, la quale a sua volta riesce a prosperare e a trattenere il carbonio. Come viene spiegato nello studio, sia la massa che la naturale longevità delle balente permette loro di «avere un effetto importante sul ciclo del carbonio, sostanza che sono in grado di accumulare più efficacemente di quanto facciano gli animali più piccoli».
Un altro buon motivo per proteggere le balene
Con la loro stessa vita, quindi, le balene combattono i cambiamenti climatici: il progressivo assottigliarsi delle popolazioni di balenottere si traduce quindi in un danneggiamento del ciclo del carbonio. E purtroppo sono tante le minacce che mettono in pericolo le balene. Pensiamo alle catture effettuate da paesi come il Giappone, alle frequenti collisioni delle navi, alle catture accidentali, alle tonnellate di plastica che galleggiano negli oceani e via dicendo.
Ti è piaciuto l'articolo?
Condividilo