Da Bari arriva Tua, la prima auto elettrica italiana
Ad aprile 2018 a Roma arriverà una tappa del campionato del mondo di Formula E: bolidi monoposto che sfrecceranno a oltre 200 km orari in un circuito capitolino interamente (e unicamente) alimentati a batteria. Il mercato dell’auto elettrica italiana non si ferma però qui. C’è ad esempio un forte impegno verso il car sharing e anche verso la produzione di macchine elettriche made in Italy.
Minicar made in Bari
Qualche giorno fa, in occasione della Fiera del Levante è stata presentata Tua, la prima auto elettrica italiana, leggi anche come il primo modello di automobile interamente costruito in Italia.
Auto elettrica italiana: orgoglio del sud
Tua è progettata dalla Tua Industries, ed è realizzata interamente in alluminio; pesa poco per essere un’automobile (circa 600 kg) ed ha un’autonomia di 200 km per ogni ricarica. Il debutto sul mercato è fissato per il secondo semestre del prossimo anno con un prezzo che dovrebbe aggirarsi attorno ai 10 mila euro.
L’auto elettrica italiana che salva azienda e dipendenti
A Modugno, dove oggi si sta per iniziare a produrre la Tua, fino a qualche tempo fa si producevano carrelli industriali. Poi la crisi, la cassa integrazione e la decisione di chiudere lo stabilimento per trasferirsi ad Amburgo. Da qui il periodo più buio: le tensioni, le occupazioni, i presidi e le paure da cui è emersa la voglia di non arrendersi di un gruppo di operai che ha saputo far fronte alla crisi, che ha saputo farsi famiglia.
Il 2015 e la svolta
Nel 2015 un fondo statunitense ridisegna il destino degli operai di Modugno. La Lcv Capital Management, un gruppo d’investimento statunitense ha riacceso le speranze delle famiglie dei dipendenti ed è arrivato l’accordo tra il ministero e la Lcv-Tua Autoworks con cui vene varato il piano per la riconversione dello stabilimento di Modugno.
Una storia di rivalsa sociale, ancora prima della storia di Tua, l’auto elettrica italiana
Michele Emiliano presidente della Regione puglia racconta a Puglia Reporter la sua esperienza su questa bella storia italiana:
“Questa vicenda è iniziata quando ero sindaco di Bari con un presidio vicino alla fabbrica perché una grande multinazionale, che aveva sostanzialmente preso brand, fatturato e apparecchiature, voleva chiudere l’attività per acquisire le quote di mercato. L’orgoglio degli operai ha impedito questo destino. Abbiamo provato in tutti i modi a trovare un progetto di reindustrializzazione, e oggi siamo arrivati al prototipo finalmente autorizzato dagli organismi competenti”.
E poi continua proprio durante la presentazione dell’auto elettrica prodotta da TUA Industries durante la Fiera del Levante:
“Ci sono ancora difficoltà perché si tratta di mandare a regime una produzione che non è semplice e che ha bisogno di una importante capitalizzazione. Sto verificando la volontà degli imprenditori italiani ad andare avanti nel progetto, noi continueremo a sostenerli perché, al di là del significato del mantenimento occupazionale, è diventato un progetto industriale veramente interessante. La prima auto italiana totalmente elettrica. Questa auto potrebbe consentire a tutte le forze di polizia municipale in Italia di muoversi nei centri abitati colpiti dai superamenti dei PM10, almeno riducendo le emissioni delle auto pubbliche. Peraltro è un’auto comoda e silenziosa”.”È un’auto italiana e pugliese e questo chiude anche tutto il circuito dell’automotive pugliese e barese perché non avevamo ancora una produzione come questa, di un’auto intera. Come sempre combatteremo con tutta l’energia per difendere questo progetto neonato”.
Non manca molto al momento della verità. Entrare nel mercato a metà 2018 significa iniziare presto i lavori. Sapremo quindi a breve quanto questa bella storia fatta con tutti gli ingredienti positivi che una bella storia deve avere (sostenibilità, correttezza politica, speranza, famiglie che non si arrendono) potrà raccontare di noi nel mondo. Di un gruppo di persone che non si sono arrese e che hanno creato un mezzo di trasporto che renderà il mondo dei loro figli un mondo migliore.
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