La fatale attrazione del cibo spazzatura
Falla biologica del cibo spazzatura
Secondo un articolo apparso sul New Yorker l’attrazione irresistibile che molti provano verso il cibo spazzatura sarebbe il risultato della naturale evoluzione umana. I ricercatori che hanno analizzato il fenomeno, partendo dalla considerazione che nei millenni l’uomo ha sviluppato un sistema naturale per contrastare i periodi di scarsità di cibo, diventando per natura attratto dai cibi grassi dunque più nutrienti. Il problema però è che oggi non viviamo più in una situazione di scarsità di nutrimenti, e contemporaneamente non è trascorso un sufficiente tempo evolutivo per far sì che il cervello si abitui alla costante disponibilità di zuccheri e grassi, andando in contro a una sorta di falla biologica. Questo è il motivo per cui si prediligono i cibi sostanziosi, e di conseguenza i pasti e i cibi pronti che si trovano nei fast food. Quando mangiamo un hamburger, gli zuccheri si liberano nel sangue e il cervello rilascia una sostanza chimica chiamata dopamina che produce la sensazione di piacere.
L’attrazione del cibo spazzatura e l’economia dell’obesità
Secondo Nora Volkow, direttrice dell’Istituto Nazionale sull’Abuso di Droga degli Stati Uniti: «A livelli molto alti, zuccheri e sale nel cibo posso dare dipendenza, inducendoci a bramarli proprio come se si trattasse di droga. I dati lo dimostrano in maniera schiacciante, abbiamo trovato tremende sovrapposizioni tra le aree del cervello relative alla dipendenza dalla droga e quelle che regolano il desiderio di cibo». La conseguenza è che è lo stesso sistema economico a incentivare questo processo mettendo sul mercato cibi dannosi a prezzi molto più economici rispetto a quelli che invece farebbero bene. «Il primo problema con il cibo negli Stati Uniti è che è largamente sovraprodotto, ma il più grande problema nutrizionale è l’obesità», afferma Marion Nestle del Dipartimento di Nutrizione, Food Studies e Salute Pubblica della New York University. «Quando si combinano questioni biologiche con gli interessi economici che prevalgono oggi, si può capire come le persone amino i panini dei fast food. Sono quello che il nostro cervello preferisce. Ci vorranno molti più anni di quelli che ci separano dai nostri antenati cacciatori perché l’evoluzione cambi questa equazione».
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