AtmoPc, il bio computer arriva da Novara
Sempre più spesso, ve ne abbiamo parlato del resto diverse volte, l’arredo diventa non più una semplice questione di gusto, design e funzionalità ma rappresenta una costante ricerca del bello e al tempo stesso del sostenibile. E sostenibilità, lo sappiamo bene, è una voce che non ci può più lasciare indifferenti quando parliamo di arredi d’interno. Tanto che ha iniziato a contagiare anche degli elementi che di arredo fino a qualche tempo fa avevamo bene poco. Stiamo parlando, per esempio, dei bio computer… ovvero di veri e propri PC costruiti in maniera sostenibile e orientati verso il green. Non ci credete? Leggete di seguito!
Basso consumo, alta resa
Atmo è un pc a basso consumo energetico dal design totalmente nuovo ed eco sostenibile. Nasce con l’idea di sostituire qualcosa di tremendamente vecchio come i pc con la memoria incassata nella torretta e messa sotto la scrivania. Quelle macchine che sembrano studiate appositamente per generare calore con la ventola e smuovere quel micidiale mix di aria calda e polvere. Atmo è un così detto bio computer che cerca di integrare eco sostenibilità e innovazione e che è stato creato tenendo presenti le necessità energetiche di un vero e proprio pc. Consuma soltanto un quinto, ovvero il venti per cento, di un normale personal computer e il consumo energetico, ragionando in termini di bolletta è di appena 30 euro l’anno. Ipotizzando un utilizzo continuato 24 ore al giorno per 365 giorni, il risparmio rispetto a un tradizionale pc si aggira intorno ai 100 euro.
Il bio computer esiste e produce ossigeno
Nella scocca in legno il pc monta una Peperomia, una piantina sempreverde, originaria dell’America meridionale che grazie al calore del processore e alla luce proveniente dall’esterno avvia il processo di fotosintesi clorofilliana liberando ossigeno nell’aria circostante. La parte sopra lo scarico del PC è adornata di piccoli sassolini in ghiaia che proprio a causa della loro collocazione tendono a surriscaldarsi. Quella parte del computer può diventare un brucia essenze. Così mentre la pianta migliora l’aria immettendo nell’ambiente lavorativo o casalingo dell’ossigeno dall’altra parte delle essenze scaldate dal calore del pc doneranno l’odore che più piace all’utilizzatore del personal computer.
Nato per gioco con legno di scarto
Il progetto, dichiarano i due padri di Atmo, Fabio e Filippo è nato quasi per gioco, utilizzando dei legno di risulta, cioè degli scarti di falegnameria, che sarebbero andati buttati per creare il cassone del pc che avrebbe ospitato chip e schede. Il risultato è un prodotto bello alla vista e sostenibile, che è stato possibile produrre grazie soltanto a materiali di scarto senza utilizzare plastica o disboscando foreste per scopi commerciali e al tempo stesso immettendo dell’ossigeno nell’ambiente a fonte dell’anidride carbonica prodotta dal riscaldamento di ventola e processori.
Riduci, riutilizza, ricicla
La visione di Atmo, apprendiamo dal sito, è sostanzialmente davvero semplice:
Entro il 2026 il numero dei computer presenti sul nostro pianeta raddoppierà. Sarà quindi un dovere morale e sociale limitare al minimo l’utilizzo di materie prime nel settore tecnologico dei PC. I valori aziendali di AtmoPc sono già sintetizzabili in “Riduci, Riutilizza e Ricicla”. Connettere le nostre vite con la natura che ci circonda è importante ora più che mai. In AtmoPc vogliamo fornire le basi per conservare, preservare e migliorare fattivamente il nostro bellissimo pianeta.
Un bio computer è forse la trovata di design più incredibile davanti a cui potessimo trovarci in questo inizio anno. Ci sarà spazio sulle nostre scrivanie per un desktop sostenibile di questo tipo? Il design è invogliante, i principi alla base sono più che nobili, il risparmio sembra netto… la risposta non può che essere affermativa. Speriamo che il mercato accetti di buon grado l’AtmoPc.
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