Assemblea Onu sul cambiamento climatico: i protagonisti e i grandi assenti
L’ASSEMBLEA ONU PER IL CAMBIAMENTO CLIMATICO. 120 capi di stato e di governo riuniti a New York per discutere di ambiente: è il vertice delle Nazioni Unite per combattere il cambiamento climatico, fortemente voluto da Ban Ki-moon. Come ha affermato proprio il segretario generale dell’Onu dando il via ai lavori, «siamo qui per fare la storia». Ban Ki-moon ha poi aggiunto che «nel mondo centinaia di migliaia di persone chiedono azione, e domandano che i loro leader guidino tale processo». Il tutto si deve tradurre in un concreto taglio delle emissioni di gas serra, quanto basta per mantenere l’aumento di temperatura sotto il livello di 2 gradi centigradi rispetto all’era preindustriale.
CINA, INDIA E RUSSIA, LE GRANDI ASSENTI. Ma già all’apertura, l’assemblea è parsa meno potente di quanto ci si poteva aspettare: se è vero che mai prima d’ora 120 capi di stato si erano mai incontrati per parlare d’ambiente, è pur sempre vero che ci sono state delle defezioni pesanti. All’appuntamento mancano infatti i leader di Cina, India e Russia, ovvero i rappresentanti di tre nazioni tra le più inquinanti. Da un parte, Pechino continua a richiedere di contare l’inquinamento pro capite, così da non essere più calcolato come il paese più inquinante del pianeta; l’India, dal canto suo, si mostra insofferente ad ogni vincolo internazionale che possa mettere a repentaglio la sua crescita economica.
CLIMA: LA MINACCIA DEL SECOLO. Altro importante promotore dell’iniziativa è stato Barack Obama, il quale ha voluto ricordare che «la minaccia del clima è la minaccia numero uno del secolo» aggiungendo che «nessuna nazione è immune dal cambiamento climatico». Il messaggio del presidente degli Stati Uniti è quello di superare le divisioni e affrontare la minaccia ambientale prima che sia troppo tardi. L’invito che Obama ha presentato a tutti i capi di governo è di mettere in campo al più presto possibile degli investimenti ambiziosi nel settore delle energie pulite, imitando quanto già fatto negli Usa.
L’INTERVENTO DI RENZI. «I nostri figli si attendono che il prossimo anno a Parigi si raggiungano accordi vincolanti e globali. L’Italia è pronta a contribuire al fondo Onu nella lotta ai cambiamenti climatici con una dotazione specifica in grado di testimoniare il suo impegno». Con queste parole Matteo Renzi è intervenuto all’apertura del vertice Onu, assicurando così la piena collaborazione italiana. «Abbiamo la possibilità» ha aggiunto il premier italiano «di costruire un mondo nuovo e un futuro sostenibile per i nostri figli». In qualità di presidente di turno dell’UE, Renzi ha poi ricordato che l’Unione Europea ha già accettato di partecipare ad un nuovo periodo di impegno vincolato del Protocollo di Kyoto, fino al 2020.
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