Arredo organico, la nuova forma del design
Negli ultimi dieci anni, Gavin Munro è stato impegnato a capire quale fosse il modo migliore per realizzare quello che oggi un esperto di design chiamerebbe arredo organico. Ovvero mobili e oggetti di design come lampade, sedie e tavoli realizzati con materiali naturali, in questo caso il legno. Questo coltivatore di alberi britannico, artista e designer, insieme a un piccolo team ha inventato una nuova tecnica di lavorazione del legno e ha dato vita a una serie di creazioni uniche e rare. Quello dell’arredo organico è un concetto che sicuramente acquisirà molto spazio sulle riviste di design e, possiamo scommetterci, sarà accompagnato anche da termini con feng shui e arredo zen; noi di green.it già qualche tempo fa vi avevamo iniziato a parlare di questa nuova forma di arredo natura friendly.
Tutto l’amore per il legno
In Italia recentemente ha riscosso grande successo un piccolo libro dal titolo Norvegian Wood. È stato scritto dal novergese Lars Mytting ed è edito da Utet edizioni. Questo libro ci racconta passo passo come si scelgono gli alberi, come si tagliano, come si accatasta la legna e come la si mette da parte per farla asciugare e poi, alla fine, bruciare. E parla anche di taglialegna, di motoseghe e di camini, quello che poteva sembrare un semplice manuale pratico diventa una meditazione sull’istinto di sopravvivenza e sul rapporto tra uomo e natura, in particolare tra uomo e legno. Tutti pazzi per il legno, verrebbe quasi da dire! L’avreste mai detto? Continuate a leggere, prima di rispondere a questa domanda…
Arredo organico, tra design e amore per l’ambiente
Costruire delle strutture usando piante e alberi non è qualcosa di nuovo, ma nel lavoro di Munro c’è qualcosa di incredibilmente fantasioso, visionario e addirittura magico, se vogliamo. Il suo approccio edesing oriented con una forte attenzione rivolta verso la salvaguardia dell’ambiente e con l’utilizzo di oggetti e materiali, come la plastica, che in altre situazioni andrebbero persi, buttati o diventerebbero minacce per l’ambiente. Lo scopo del suo lavoro è quello di creare un’impresa totalmente eco consapevole e per realizzarlo ha recentemente lanciato una campagna su Kickstarter per raccogliere finanziamenti.
Come funziona?
Si tratta di un processo davvero affascinante. Munro di fatto “forza”, ci sia consentito il termine, la crescita di rami, arbusto e radici… obbligando le piante a seguire determinate curve e a prendere delle specifiche forme. In questo modo, con molta pazienza e parecchia attesa riesce a ottenere delle strutture che, con piccoli ritocchi, saranno dei veri e propri oggetti di design. Munro non è un falegname, la forma agli oggetti la dà mentre la materia prima, il legno è ancora in fase di crescita, o meglio… quando il legno è di fatto ancora albero. Per finire i mobili cresciuti e, potremmo dire, letteralmente estirpati dal terreno il team lavora procedendo prima a staccare la corteccia dall’oggetto per svelare le venature del legno e poi viene lavorato con dell’olio per lucidare e dare lucentezza al legno . Il tutto alternando tecniche moderne con tecniche più antiquate, come l’utilizzo della carta vetrata.
Per fare un tavolo ci vuole un albero
“Parafrasando Edison, abbiamo imparato un centinaio di modi per non far crescere una sedia” Racconta Munro che continua con i retroscena. Dopo aver realizzato il primo pezzo, ne piantarono un’altra dozzina, il primo anno andò bene e poi ne seguirono altri trenta. Dopo un paio di anni, quelli che erano soltanto dei disegni e dei prototipi crebbero e iniziarono ad assomigliare a sedie e tavoli.
“Abbiamo imparato che gli alberi sono incredibilmente tenaci e che occorre lavorare con loro e non contro di loro”
Il miglioramento delle piantagioni e le tecniche per dare forma al legno pian piano affinate hanno iniziato ad avere un impatto enorme sulla velocità e sulla qualità dei pezzi in produzione. Per la prima lampada ci vollero tra i quattro e i cinque anni, mentre ora è possibile ottenerne una in due o tre. Questa tecnica oltre che essere incredibilmente affascinante, consente al team di Munroe di fare i “falegnami” senza usare strumenti, senza sprecare energia e senza tagliare il legno in piccoli pezzi da riassemblare in un secondo momento.
Secondo alcune stime questo metodo di creazione richiede almeno il 75% in meno di energia e di risorse rispetto ai metodi tradizionali di produzione. L’intera operazione di coltivazione degli arredi utilizza la stessa quantità di energia che dieci lampadine da 60 watt utilizzerebbero in cinque giorni a settimana per un anno.
Efficienza, forza e bellezza sono secondo Munro le tre parole chiave, simbolo del suo lavoro che è rivolto, ci tiene a precisarlo sia alla produzione di un oggetto artisticamente di valore, ma al contempo al mantenimento di un ecosistema sano ed equilibrato.
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