In Cina si respira l’aria in bottiglia
Allarme rosso
La situazione dell’inquinamento in Cina è sempre più fuori controllo e le mega città, nate dall’industrializzazione repentina subita dal Paese negli ultimi vent’anni, immettono nell’aria quantità così impressionanti di polveri sottili, da far cadere intere aree in una malsana nebbia perenne. La situazione è così grave che alle fine del 2015 molti voli sono stati cancellati proprio a causa della scarsa visibilità e a Pechino per la prima volta le autorità hanno lanciato l’allarme rosso di pericolo smog, con la conseguente chiusura delle scuole e dei cantieri. Non c’è da stupirsi che tanto inquinamento abbia portato un’azienda canadese a investire su una start-up davvero particolare: aria fresca in bottiglia. D’altronde già la contea cinese di Luanchuan aveva avuto l’idea di imbottigliare aria pulita e rivenderla a chi è costretto a vivere in mezzo allo smog.
Sopravvivere all’inquinamento con l’aria in bottiglia
La bottiglia si chiama “Vitality Air” l’aria in essa contenuta proviene direttamente dalle foreste delle Montagne Rocciose. «La nostra prima partita di 500 bottiglie di aria fresca è stata saccheggiata in quattro giorni», afferma uno dei due fondatori dell’impresa. Incredibile se si pensa che il prodotto non è affatto a buon mercato: una confezione pari a 7,7 litri di aria proveniente dal Banff National Park è in vendita a 100 yuan, cioè 10 sterline, 50 volte più cara dell’acqua minerale. Per provare che il prodotto “Vitality Air” esiste davvero la BBC ha intervistato una donna cinese la quale ha confermato di usare l’aria pulita per sua figlia di tre anni, mostrando tramite un video come si fa: basta togliere il tappo della bottiglietta che fa da maschera erogatrice, fissarla al diffusore dello spray e infine spruzzare il contenuto. Troy Paquette e Moses Lam, i due inventori di Vitality Air, hanno ammesso di aver iniziato per gioco, provando a mettere alcune bombolette su eBay, ma guadagnando solo con questo primo tentativo oltre 150 dollari.
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