Argento colloidale: benefici e controindicazioni di questo presunto antibiotico naturale
LA STORIA. L’argento colloidale è un colloide di particelle d’argento sospese in un liquido. Questa sostanza è stata molto usata in medicina prima dell’avvento degli antibiotici poiché si riteneva essere efficacie contro più di 650 differenti patogeni, fra virus, batteri e funghi. Nei primi anni del ‘900 venne abbandonato sia a causa degli alti costi di produzione, sia per la scoperta della penicillina e degli antibiotici, più economici ed efficaci. Negli anni ’70, grazie anche alla produzione di un argento colloidale più economico, questa sostanza è tornata sul mercato come medicina alternativa, ma l’unico modo per poter essere venduto è oggi come integratore ([amazon text=ad esempio lo trovi qui&asin=B00A5HWB1E]). Infatti è dal 1975 che la FDA proibisce la vendita dell’argento colloidale come farmaco poiché sono stati rilevati alcuni effetti tossici. Nonostante questo dagli anni ’90 sono molti i sostenitori che definiscono questa sostanza un “antibiotico naturale”.
UN MIRACOLO PERICOLOSO. L’argento colloidale è insapore e inodore, e può essere assunto per via orale o messo su garza per trattare ferite, ustioni, verruche, eczemi o in generale irritazioni della pelle. Nel passato si usava anche per fare gargarismi, mentre le gocce erano applicate negli occhi ed inalate tramite aerosol. In generale si tratta di una sostanza innocua ma non esistono prove scientifiche della sua efficacia, oltre a presentare comunque alcune controindicazioni. L’argento colloidale non può essere ingerito da chi soffre, ad esempio, di allergie ai metalli ma soprattutto può provocare argiria, una colorazione bluastra permanente della pelle. Il fatto più grave però, è che l’argento colloidale rischia di diventare pericoloso non tanto per la sua tossicità quanto per la cattiva informazione che lo vuole far passare persino come una cura miracolosa e alternativa alla medicina ufficiale, contro il cancro.
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