WMO: 2023-2027 i 5 anni più caldi di sempre
Ormai tutti quanti stiamo imparando a digerire questo concetto: i prossimi saranno gli anni più caldi di sempre. Non serve infatti per forza essere degli studiosi del clima per accorgersi del fatto che negli ultimi anni le massime estive sono andate via via aumentando, e che le ondate di calore sono sempre state sempre più forti. Ecco, ora c’è uno studio estremamente importante che afferma che, praticamente di sicuro (si parla del 98% di probabilità) quelli tra il 2023 e il 2027 saranno i 5 anni più caldi di sempre.
Lo studio del WMO e i 5 anni più caldi di sempre che ci aspettano
L’indagine a cui facciamo riferimento è stata realizzata dalla WMO, ovvero dall‘Organizzazione meteorologica mondiale, l’organizzazione intergovernativa che si occupa di meteorologia e che comprende 191 Stati membri e Territori. Insomma, si parla del più importante punto di riferimento globale per le questioni meteorologiche. Lo studio in questione peraltro non si limita ad affermare che quelli tra il 2023 e il 2027 saranno quasi certamente i 5 anni più caldi di sempre. Fa di più, approfondendo il problema da diversi punti di vista. Prima di tutto, spiega perché il prossimo lustro sarà più caldo: il continuare dell’aumentare delle temperatura sarà spinto da due fattori, da una parte dal riscaldamento globale di origine umana, e dall’altra parte da una nuova fase de El Niño, il riscaldamento periodico del Pacifico tropicale centrale e orientale, il quale è come è noto un fenomeno naturale. Questi due fattori, insieme, potrebbero portarci a sforare gli 1,5 gradi previsti come tetto massimo di surriscaldamento globale fin dagli Accordi di Parigi.
Alta la probabilità di superare gli 1,5 gradi centigradi
Il limite quantitativo da non oltrepassare in fatto di cambiamenti climatici è, fin dalla COP21 di Parigi, quello degli 1,5 gradi in più rispetto all’epoca preindustriale. Ecco, l’Organizzazione meteorologia mondiale ci dice invece che sempre nei prossimi 5 anni, e quindi entro il 2027, ci sarà il 66% di probabilità di superare per almeno un anno questa soglia. Il superamento del temuto tetto sarà però “temporaneo”, e non permanente, laddove gli Accordi di Parigi parlano di un superamento di lungo termine. Quello che ci aspetta non sarà quindi probabilmente il superamento definitivo dello spartiacque individuato dalla comunità scientifica nel campo delle conseguenze dei cambiamenti climatici. Ma comunque, come ha sottolineato il segretario generale della Wmo, Petteri Taalas, «l’Organizzazione meteorologica mondiale suona l’allarme: noi supereremo il livello di 1,5 gradi su base temporanea con sempre maggior frequenza». E questo significa che le conseguenze dell’aumento delle temperature medie saranno sempre più evidenti e drammatiche. Se l’aumento delle medie globale non si traduce automaticamente nell’incremento delle temperature in zone localizzate, è comunque immediato l’incremento dell’energia contenuta nell’atmosfera, portando a fenomeni meteorologici sempre più estremi, tra ondate di calore e siccità, tra ondate di freddo e maltempo eccezionale.
Ci aspetta un super- El Niño?
Da alcune settimane nel mondo della meteorologia internazionale si discute sulle caratteristiche del prossimo El Niño, il quale potrebbe essere particolarmente forte. Come è noto negli ultimi 3 anni ha avuto luogo la fase opposta, ovvero La Niña, con la temperatura superficiale dell’oceano con anomalie negative sulle coste sudamericane, e con temperature più alte nel Pacifico Occidentale; con El Niño accade invece l’opposto, portando a un aumento delle temperature su scala globale. E come visto, è proprio questo fenomeno cicliclo naturale a portare la comunità scientifica ad affermare che i prossimi saranno i 5 anni più caldi di sempre, tanto più che questo nuovo El Niño si prevede particolarmente intenso, con la sua entrata in gioco prevista da agosto 2023.
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