AirVisual Earth
Inquinamento

AirVisual Earth, inquinamento a portata di click

Che l’inquinamento atmosferico stia diventando un vero e proprio killer a livello globale è ormai ben noto. Secondo gli ultimi dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) 1 persona su 4 al mondo muore a causa dell’inquinamento ambientale, per un totale di 12,6 milioni di decessi all’anno e con il progetto AirVisual Earth si vuole proprio mappare questo fenomeno.

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I paesi più colpiti sono quelli a basso e medio reddito del Sud-Est asiatico e le regioni del Pacifico Occidentale ma anche in Europa non si scherza. Nonostante la qualità dell’aria nel Vecchio Continente stia migliorando, l’inquinamento atmosferico, stando a quanto riferito dal Rapporto “Qualità dell’aria in Europa 2016”, pubblicato lo scorso mese dall’Agenzia europea per l’ambiente (Eea), resta il principale fattore ambientale di rischio per la salute umana, abbassa la qualità della vita ed è la causa stimata di 467mila morti premature l’anno in tutto il continente. E l’Italia è uno dei paesi con i dati peggiori: sono 66.630 le vittime del particolato fine (PM 2.5), 21.040 del biossido di azoto (NO2) e 3.380 per l’ozono (O3).

AirVisual Earth, la mappa dell’inquinamento mondiale è online

Sebbene questi numeri siano ormai ampiamente diffusi e di inquinamento dell’aria si faccia un gran parlare, la percezione reale dei pericoli dovuti alle polveri sottili e agli inquinanti come ozono e biossido di zolfo è ancora molto bassa. Ciò che tutt’ora manca è una presa di coscienza di quanto il fenomeno sia diffuso e di quanto ci riguardi molto più da vicino di quanto pensiamo.
È per colmare questo gap di conoscenza e per rendere i dati molto più reali e ‘toccabili con mano’ che è nata AirVisual Earth, la prima mappa mondiale online e accessibile a tutti, che mostra in tempo reale la qualità dell’aria e la circolazione degli inquinanti, come i pericolosi PM2.5.

Globo mappato in 6 colori: dal verde al rosso scuro

Realizzata da un gruppo internazionale di ricercatori guidato da Yann Boquillod grazie a una combinazione dei dati dei satelliti e di quelli rilevati da 8.000 stazioni di rilevamento a terra distribuite in circa 6000 città nel mondo, AirVisual Earth permette di osservare la situazione mondiale dell’aria con un semplice click. Il globo viene mappato e costantemente aggiornato servendosi di una gradazione di sei colori che vanno dal verde al rosso scuro e che indicano il livello di PM 2.5 presente in atmosfera.

Il sito permette anche di osservare i venti (basta ingrandire la visualizzazione e scegliere fra le opzioni “air pollution” e “wind”), da cui dipendono fortemente i livello di inquinamento e, grazie all’app dedicata, è possibile avere le previsioni della qualità dell’aria di ogni città fino a 3 giorni.

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L’importanza della conoscenza

“Rendersi conto di quanto è inquinata l’aria stando in casa non è facile e per questo abbiamo cercato un modo di facile comprensione”, spiega il fondatore di AirVisual Earth Yann Boquillod. “Vedere la rappresentazione in 3D dello smog presente sulla Terra è quasi scioccante, il nostro pianeta sta veramente soffrendo per colpa dell’inquinamento che noi stessi abbiamo prodotto. Desideriamo che le persone si rendano conto di quanto sia drammatica la situazione e che prendano innanzitutto adeguate misure di protezione per la propria salute, facendo poi pressione sui governi affinché intervengano per cambiare questo stato di cose.”

Sempre per promuovere una maggiore conoscenza e anche per offrire un ulteriore contributo alla mappatura dell’inquinamento, AirVisual Earth ha anchemesso in vendita piccole centraline domestiche che analizzano la concentrazione di inquinanti presenti sia tra le mura domestiche che fuori casa e condividono in rete i dati.

Cosa emerge dalla mappa?

Dando uno sguardo alla mappa emerge chiaramente che le aree della Cina, dell’India e parte dell’Africa centrale sono quelle dove i livelli di inquinamento appaiono più elevati. In Europa non se la passano bene Londra e Parigi, mentre l’Italia appare in linea generale di colore arancione chiaro, con delle macchie gialle in Sardegna, Sicilia e Calabria, dove l’aria sembra più pulita e un’area arancione scura che corrisponde alla Pianura Padana.

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Cosa si sta facendo per combattere l’inquinamento

La presa visione dello stato del nostro Pianeta fa riflettere e ci spinge anche a cercare di capire come ci si sta muovendo per correre ai ripari. A settembre del 2015, l’Onu ha fissato nuovi obiettivi per il 2030, denominati Sustainable development goals (SDG), fra cui campeggia anche la messa in atto di strategie volte alla riduzione dei decessi e delle malattie causati dall’inquinamento atmosferico.  Nel mese di maggio 2016, l’OMS ha approvato una nuova road map per accelerare una serie di interventi sul fronte della qualità dell’aria: dal controllo a livello locale a studi sugli impatti sulla salute fino a strategie che possano indurre la politica a fare di più sul fronte ambientale.
Anche in Europa qualcosa si sta muovendo. Proprio qualche settimana fa è stata approvata dal Parlamento europeo una nuova direttiva che introduce nuovi limiti alle emissioni inquinanti per il periodo 2020-2030. Le particelle incriminate sono di diversa natura: si va dal biossido di zolfo causa delle piogge acide che danneggiano edifici e distruggono coltivazioni, al particolato che può causare malattie respiratorie e cardiovascolari, all’ammoniaca (causata dall’uso di fertilizzanti e dagli allevamenti). L’obiettivo che si vuole raggiungere è quello di ridurre l’impatto dell’inquinamento atmosferico (ma anche delle acque) sulla salute di circa il 50% entro il 2030.