Air ink: l’inchiostro ricavato dallo smog delle auto
Si chiama Air Ink il nuovo inchiostro ricavato dai tubi di scarico delle auto. L’idea nasce da Graviky Lab, la start-up indiana che ha sviluppato Kaalink, un filtro che viene applicato ai tubi di scappamento in grado di trattenere lo smog prima che entri in atmosfera, riconvertendolo successivamente in inchiostro.
“Dal 2015 – dichiara l’azienda – abbiamo testato il prodotto su numerosi mezzi di trasporto e siamo riusciti a catturare 1,6 miliardi di microgrammi di particolato, che equivalgono alla conversione di 1,6 miliardi di litri di aria esterna inquinata”
Air Ink ha iniziato da giugno 2016 una collaborazione con Tiger Beer, la birra prodotta a Singapore tra le più bevute del sud-est asiatico. Grazie a questa partnership è nato un progetto che mira a creare un gruppo di artisti che con le loro opere, realizzate con Air Ink, possano sensibilizzare sulla tematica dell’inquinamento atmosferico.
Kaalink per ora è solo un prototipo, disponibile su richiesta per aziende private ma Graviky Lab ha dichiarato di voler commercializzare il prodotto entro il prossimo anno, per renderlo accessibile anche al grande pubblico e per fare ciò ha lanciato una campagna di raccolta fondi sulla piattaforma kickstarter.
Inchiostro ricavato dallo smog: il processo di trasformazione
Kaalink cattura circa il 95% dello smog che fuoriesce dai tubi di scappamento. Il materiale che si ferma nel filtro viene poi sottoposto ad un processo di selezione: vengono infatti separati gli elementi più tossici, come ad esempio i metalli pesanti, dalla fuliggine, che viene invece conservata e macinata per ottenere dei granelli uniformi, che diventeranno il pigmento per l’inchiostro.
“La stessa tecnologia – racconta Anirudh Sharma, cofondatore di Graviky Labs – può essere applicata alle barche, ai camini, alle fornaci delle fabbriche di mattoni e ai mezzi da lavoro come gru o ruspe. Dopo aver catturato all’interno del filtro cilindrico tutte le particelle di fuliggine le riconvertiamo e le inseriamo in un piccola boccetta o all’interno di altri supporti”.
Si va dai pennarelli di 0,7 mm che contengono circa 40 minuti di gas di scarico di una macchina che utilizza un carburante diesel ai supporti più spessi, adatti per realizzare murales o disegni su larga scala che contengono invece circa 130 minuti di gas di scarico.
Inquinamento dell’aria: i rischi per la salute
Le particelle di fuliggine che sfrutta Kaalink sono estremamente piccole, intorno ai 2,5 micrometri, circa 1/30 del diametro di un capello umano, e sono tra i principali elementi dannosi dello smog, poiché possono viaggiare in profondità all’interno del nostro corpo e depositarsi nei polmoni, causando gravi danni.
Il 92% della popolazione mondiale vive in aree con un tasso di inquinamento atmosferico superiore a quello massimo raccomandato. Lo sostiene l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) che inserisce lo smog tra i più grandi problemi di salute pubblica mondiali. L’inquinamento atmosferico è infatti al quarto posto nella classifica delle cause di decesso, preceduto solo da pressione alta, fumo e rischi legati all’alimentazione. Le polveri sottili ucciderebbero quindi più di alcol, droga e malattie a trasmissione sessuale.
Tra i continenti più colpiti c’è quello asiatico, dove negli ultimi anni l’industrializzazione dei paesi in via di sviluppo tra cui India e Cina, ha visto aumentare notevolmente l’inquinamento atmosferico. In Cina per esempio ogni anno si stima siano 2,2 i milioni di morti per smog, mentre in India la cifra è di 1,2 milioni, valore raddoppiato dal 1990 ad oggi.
La situazione Europea
Nel vecchio continente la situazione è meno grave ma non per questo migliore. Secondo il rapporto “Qualità dell’aria in Europa 2016” stilato dall’Agenzia Europea per l’Ambiente, sarebbero infatti 467mila i decessi l’anno riconducibili a smog e inquinamento.
“La gravità dell’impatto delle esposizioni prolungate a questi inquinanti – si legge sul sito dell’AEA – varia dall’indebolimento del sistema respiratorio fino alla morte prematura. Circa il 90% degli abitanti delle città è esposto a concentrazioni di inquinanti superiori ai livelli di qualità dell’aria ritenuti dannosi per la salute. Per esempio, si stima che il particolato sottile (PM2.5) riduca l’aspettativa di vita nell’UE di più di 8 mesi. Un motivo di crescente preoccupazione è il benzo(a)pirene, un inquinante cancerogeno le cui concentrazioni sono superiori alla soglia fissata per proteggere la salute umana in diverse aree urbane, specie nell’Europa centrale e orientale”.
La bandiera nera va all’Italia che con 90mila vittime l’anno è il paese con il tasso più alto di decessi causati dall’inquinamento dell’aria. Solo nella città di Roma si contano annualmente 1.500 morti.
I benefici di Air Ink per l’ambiente
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