Addio alla nebbia acida padana
Nebbia dimezzata
«Cosa c’è nella nebbia in Val padana, ci son cose che a dirle non ci credi»: così cantavano Cochi e Renato anni addietro, ironizzando sul particolare fenomeno climatico della zona padana.
Una fastidiosa caratteristica che però sta via via scomparendo. Negli ultimi vent’anni la nebbia della pianura Padana è diminuita di circa il 50%.
A scoprirlo è stato uno studio dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del consiglio nazionale delle ricerche di Bologna (ISAC – Cnr), pubblicato sulla rivista meteorologica internazionale Atmospheric Environment.
Val Padana una delle aree più inquinate
È noto che la pianura Padana è una delle aree più inquinate del mondo. A questo si aggiunge la particolare orografia della pianura, che durante l’inverno favorisce la stagnazione dell’aria.
Il risultato è l’accumulo di inquinanti negli strati più bassi dell’atmosfera. Come ha spiegato Sandro Fuzzi, responsabile della ricerca, «le stesse goccioline agiscono, inoltre, come veri e propri assorbitori e concentratori degli inquinanti presenti nell’aria, che in tal modo sono più facilmente trasportati nell’atmosfera, depositati sulla vegetazione e inalati nelle nostre vie respiratorie».
Perchè la nebbia sta scomparendo?
Dallo studio è emerso come, oltre ad un dimezzamento netto della quantità di nebbia, negli ultimi vent’anni si sia abbassata decisamente anche la mole di inquinanti contenuti dalla coltre.
Oltre a ciò, anche l’acidità della nebbia si sarebbe notevolmente ridotta.
Senza ombra di dubbio sono tutte buone notizie, per l’ambiente, per la salute, e per il settore dei trasporti. Resta però da capire il motivo scatenante di questa progressiva diminuzione della nebbia padana. Sandro Fuzzi è convinto che questo fenomeno sia da ricondurre al surriscaldamento climatico.
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