Abitazioni temporanee sostenibili dalla riqualificazione degli edifici storici. Un modello che potrebbe funzionare
Offrire un alloggio temporaneo a chi ne ha bisogno. E’ con questo obiettivo che nel Regno Unito è stato lanciato un programma di abitazioni temporanee sostenibili che, attraverso tecniche costruttive offsite, fornirà case a 290 persone durante le vacanze di Natale.
UK: abitazioni temporanee sostenibili da vecchi container
Si chiama Meath Court lo sviluppo immobiliare che comprende 60 unità ricavate da un kit di parti mobili e riutilizzabili provenienti da vecchi container per le spedizioni marittime. Oltre alle singole abitazioni, il complesso prevede anche uno spazio comune utilizzabile dai condomini, una lavanderia e un sistema di stoccaggio dei rifiuti.
Le abitazioni temporanee sostenibili sono state pensate per giovani famiglie o singole persone a basso reddito che necessitano di una sistemazione immediata di emergenza.
Una soluzione alla crisi abitativa
Il programma è stato sviluppato in sole 24 settimane dalla società immobiliare QED in collaborazione con il consiglio di Ealing, seguendo l’esempio di un’esperienza molto simile lanciata a marzo 2017 dalla società Marston Court.
“Ci impegniamo a svolgere il nostro ruolo per affrontare la crisi abitativa del nostro paese- ha spiegato Ross Gilbert, amministratore delegato di QED- C’è una grande necessità di offrire soluzioni a breve e medio termine e Meath Court offre una risposta a queste esigenze.”
Alloggi temporanei ma dignitosi e sicuri
Rispetto alle solite soluzioni emergenziali, Meath Court offre delle abitazioni temporanee sostenibili dignitose, dotate dei principali servizi e molto più sicure e protette. E’ stato scelto il sito di Hope Gardens per la realizzazione di questo complesso immobiliare temporaneo perché nel quartiere è in atto un’opera di riqualificazione urbana molto importante, che dovrebbe concludersi entro il 2024. Nel frattempo si è scelto di riservare dello spazio per questa soluzione flessibile che potesse arginare momentaneamente il problema di tantissime famiglie alla ricerca di un alloggio temporaneo.
E in Italia, cosa potremmo fare?
Il programma del Regno Unito fa sicuramente riflettere su come possano esserci delle soluzioni, sviluppabili in poco tempo, per offrire sostegno a chi ne ha bisogno e che al tempo stesso possono anche essere viste come occasioni di rilancio. Se nell’UK si è scelto di investire in moduli flessibili e temporanei riutilizzando dei vecchi container per le spedizioni marittime in un’ottica anche di riuso e recupero degli scarti, promuovendo un modello di circolarità, nel nostro paese la strada più intelligente da percorrere potrebbe probabilmente essere quella del recupero dell’enorme patrimonio storico immobiliare.
Riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare storico
L’Italia è piena di edifici antichi, spesso dal valore storico, abbandonati e inutilizzati da decenni. Se invece di costruire nuove abitazioni si investisse nella riqualificazione di quelle esistenti, eviteremmo di consumare suolo e di impattare quindi sull’ambiente. Promuovere un programma di abitazioni sostenibili temporanee all’interno di complessi immobiliari esistenti potrebbe essere un modo per dare una riposta a un’esigenza abitativa emergenziale e al tempo stesso per attivare processi di riqualificazione energetica di un parco immobiliare storico che rischia di degradarsi.
Residenze Temporanee a Torino
Eppure, finora non è stato fatto molto in questa direzione. Una delle poche iniziative degne di nota è quella delle Residenze Temporanee (RT) di social housing, Luoghi Comuni Porta Palazzo e San Salvario, realizzate dal Programma Housing in quartieri centrali della città di Torino. Il programma ha previsto la riqualificazione di due immobili, uno della proprietà della città di Torino e uno dell’Istituto di Santa Maria, che sono stati destinati ad alloggi emergenziali o di carattere temporaneo.
51 abitazioni temporanee sostenibili dalla riqualificazione di edifici storici
Complessivamente sono state messe a disposizione 51 unità abitative destinate a soggetti di vario tipo, come studenti, personale in formazione, lavoratori precari, persone in situazione di stress abitativo che per ragioni economiche, sociali e familiari vivono in una fase di vulnerabilità sociale. L’importanza del progetto non è soltanto sociale ma anche edilizia e architettonica. La riqualificazione è stata infatti gestita nel rispetto delle migliori pratiche di sostenibilità, efficienza energetica e basso impatto ambientale.
Elevati standard ambientali
Affidandosi ad alcuni strumenti di valutazione ambientale ed energetica come il Life Cycle Assessment, il Protocollo Itaca e la certificazione Leed, si è riusciti a rispettare degli standard elevati per la progettazione sostenibile, considerando anche il comfort degli occupanti. Fra le varie tecnologie utilizzate ci sono sistemi isolanti a cappotto eco-sostenibili, impianti per la climatizzazione ad alta efficienza e con uso di fonti rinnovabili (fotovoltaico e solare termico) e un uso massiccio di materiali riciclati per i rivestimenti esterni e per gli arredi.
Educare alla sostenibilità
Il progetto Luoghi Comuni comprende, oltre alle abitazioni temporanee sostenibili, anche un complesso di servizi e di spazi comuni rivolti non soltanto agli inquilini delle Residenze ma all’intero quartiere, al fine di promuovere l’inclusione sociale. Inoltre, per sensibilizzare i residenti alle buone pratiche di sostenibilità ambientale è stato redatto un “Manuale del Residente” che comprende 10 eco regole su come utilizzare gli spazi ma che vuole essere anche un modo per educare alla coscienza ambientale per il futuro e in qualsiasi contesto.
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