L'ecomostro di Alimuri (foto: http://www.lostivalepensante.it/)
Italia

Abbattuto l’ecomostro di Alimuri

LA RIVINCITA DELLA BELLEZZA SULL’ARROGANZA DEL CEMENTO. La penisola sorrentina è uno dei gioielli del patrimonio naturalistico italiano, eppure da troppi anni è deturpata dall’abusivismo edilizio. Simbolo di questo malcostume è stato l’ecomostro di Alimuri, una struttura mai terminata e da anni al centro di feroci polemiche. Rossella Muroni direttrice nazionale di Legambiente e Michele Buomomo presidente regionale, dopo la decisione presa dal governo di abbattere definitamente l’ecomostro hanno dichiarato: «Una gran bella giornata, la rivincita della bellezza sull’arroganza del cemento. Dalle macerie dell’ecomostro di Alimuri arriva chiaro il messaggio: mai più condoni, mai più abusivismo, mai più regali alle ecomafie. Ora è necessario mettere in sicurezza il costone e vigileremo perché quel tratto di costa liberato torni al suo stato naturale e ritorni definitivamente alla fruizione dei cittadini».

BISOGNA SALVARE LA COSTA. L’abbattimento dell’albergo di Alimuri, insieme alle villette abusive di Eboli, l’hotel Fuenti sulla costiera Amalfitana, le torri del villaggio Coppola Pinetamare e gli scheletri di Montecorice nel Cilento, fa salire a 5 le demolizioni di ecomostri Campania. Dopo 50 anni di battaglie giudiziarie e i 60 chili di esplosivo necessari per far implodere l’edificio di Alimuri, Legambiente ha potuto festeggiare il successo che ha coinvolto anche la popolazione locale, stufa ed esasperata dal malcostume edilizio che continua a deturpare un paesaggio unico e bellissimo come quello campano. Per Muroni e Buonomo, «l’abbattimento di Alimuri deve servire anche e soprattutto come monito per amministratori, governo e Regione Campania perché l’abusivismo non paga più e per dire definitivamente basta a condoni e tentativi in sede legislativa di salvare le case abusive».