Terreno fertile addio: perdiamo ogni anno 24 miliardi di tonnellate di suolo
FUTURO INCERTO. La popolazione mondiale aumenta galoppando di anno in anno, ma di contro il terreno agricolo per sfamarla sta diminuendo drasticamente, eroso oltre qualsiasi possibilità di rigenerazione. Ogni anno, infatti, nel mondo vanno in fumo 24 miliardi di tonnellate di suolo coltivabile, una quantità fino a 40 volte superiore alla naturale capacità della terra di rigenerarsi. Stando a questi dati non serve essere né un matematico né un perito agrario per comprendere l’estrema gravità del processo in atto. Quali possono essere le prospettive per il 2050, quando la quantità di suolo fertile sarà compromessa ed il pianeta dovrà sfamare 9 miliardi di individui?
LA SCIENZA IN CAMPO. Per combattere questo allarmante processo, ad Expo è stato proposto un innovativo concetto di fertilizzazione sostenibile: per sfamare il pianeta, ha commentato Paolo De Castro della Commissione Agricoltura e Sviluppo rurale del Parlamento Europeo, «la scienza deve indicare strategie a lungo termine». Quello che serve all’agricoltura, dunque, è soprattutto maggiore conoscenza: «solo considerando la conoscenza un input di produzione» ha aggiunto De Castro «e incrementando il livello di elaborazione, applicazione e condivisione delle conoscenze applicate agli agroecosistemi è possibile un più razionale utilizzo dei nutrienti, dell’acqua e dell’energia, una gestione dei suoli che contrasti l’erosione».
SI PUNTA AI FERTILIZZANTI. Il cammino è tutt’altro che semplice e breve: per restituire al pianeta uno strato di 2,5 centimetri di suolo eroso servirebbero infatti 5 secoli. A semplificare almeno in parte questo processo accorrono però le scienze agronomiche, le quali negli ultimi decenni hanno studiato piani di fertilizzazione in grado di aumentare la resa dei terreni agricoli, esaltando così il raccolto di ogni singolo ettaro coltivato. Come ha precisato il rapporto Fao World fertilizer trends and outlook to 2018, il protagonista del piano agricolo mondiale diventa quindi il fertilizzante, il cui consumo planetario dovrebbe superare i 200 milioni di tonnellate entro tre anni, con una crescita annua dell’1,8%. Questo aumento riguarderà soprattutto i Paesi in via di sviluppo, i quali stanno incrementando la propria produzione agricola per far fronte alla fame dei cittadini più poveri.
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