Fondi del caffè (foto: http://www.meteoweb.eu/)
Riciclo rifiuti

Coltivare funghi? Sì, ma nei fondi di caffè

FUNGHI DAL CAFFÈ.rifiuti possono diventare risorsa, e che risorsa: basti pensare ai fondi del caffè. Da sempre si dice che quanto rimane della moka dopo avere fatto il caffè sia un toccasana per il compost domestico. Da qui ad utilizzare i fondi di caffè per delle vere e proprie piantagioni, però, ce ne vuole. Questo gap sta per essere colmato dal Politecnico di Torino: durante una conferenza di Systemic Design in Practice, infatti, il docente Luigi Bistagnino ha presentato la nuova frontiera di riutilizzo dei fondi di caffè, perfetti, a suo dire, per la produzione di funghi commestibili.

UN CAFFÈ, MILLE USI. Non si sta parlando di pura teoria: al Lavazza Training Center i ricercatori si sono già fatti qualche scorpacciata di funghi, rigorosamente cresciuti nei fondi di caffè. Insomma, il dado è tratto: starà adesso al mondo produttivo abbracciare o no questa idea, creando in caso una filiera in grado di sfruttare le capacità nutrienti tipiche dei fondi di caffè. Ma questo tipo di rifiuto, secondo le ricerche condotte dal Politecnico di Torino in collaborazione con Lavazza, potrebbe avere decine di applicazioni, dalla produzione dei farmaci a quella dei biocarburanti. Tutto questo è possibile in virtù dell’olio estraibile dai fondi di caffè, una sostanza che rende il rifiuto tutt’altro che da buttare.

UN ESEMPIO DA SEGUIRE. Da una parte stanno dunque le menti e l’esperienza del Politecnico di Torino, dall’altra i fondi e la disponibilità di Lavazza. Come ha infatti affermato la responsabile delle relazioni esterna dell’azienda, Alessandra Bianco, «Lavazza ha l’etica nel proprio dna, dai tempi in cui il fondatore Luigi Lavazza andò per la prima volta in Brasile e rimase scioccato dallo spreco del caffè prodotto in surplus, che veniva bruciato». Non ci resta che sperare che il matrimonio tra Lavazza e il Politecnico di Torino, volto alla sostenibilità, porti altre aziende a fare altrettanto.