8 milioni di morti: ecco i numeri dell’inquinamento atmosferico
TROPPI MORTI. Si è da poco conclusa a Ginevra, l’Health Assembly, l’Assemblea Mondiale della Sanità, durante la quale è stato ribadito quanto l’inquinamento sia fatale per la vita umana. Ogni anno 4,3 milioni di decessi sono imputabili all’inquinamento domestico, e altri 3,7 milioni a quello esterno. Margaret Chan la direttrice generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha sottolineato il «ruolo centrale delle autorità sanitarie nazionali per sensibilizzare l’opinione pubblica sul fatto che un’azione efficace contro l’inquinamento dell’aria permetterebbe di salvare delle vite e di ridurre le spese sanitarie. I diversi settori devono allacciare una solida cooperazione e tutte le politiche nazionali, regionali e locali relative all’inquinamento dell’aria devono integrare i problemi della salute». Ciò non significa impedire la creazione di nuova aziende o la chiusura di quelle vecchie ma fare in modo che tutti gli Stati collaborino per ideare nuove tecnologie che aiutino a rendere più pulita l’aria.
UN PROBLEMA MOLTO EUROPEO. Questa iniziativa riguarda da vicino anche l’Europa poiché, come sostiene Europe Climate Fundation: «nel vecchio continente il costo in vite umane di una scarsa qualità dell’aria è più elevato di quello degli incidenti stradali, rendendola la prima causa ambientale di morte prematura. L’inquinamento dell’aria causa inoltre la perdita di giorni di lavoro, costi sanitari, e colpisce in misura maggiore le fasce di popolazione più vulnerabili (bambini, asmatici, anziani). La Commissione Europea stima che il costo diretto dell’inquinamento atmosferico per la società nel suo complesso ammonta a circa 23 miliardi di euro l’anno. Le esternalità legate al solo impatto sulla salute sono stimate intorno ai 940 miliardi di euro (il 9% del Pil dell’Ue)».
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