Roots Up: in Etiopia la serra è nel deserto
UN SISTEMA INGEGNOSO MA NATURALE. Il coleottero delle nebbie ha una caratteristica molto particolare: vola mantenendo il corpo costantemente inclinato, in modo che la condensa che gli si forma sull’addome scivoli nella sua bocca. Osservando il suo comportamento, gli studiosi dell’Università di Gondar, in Etiopia, hanno dato vita al progetto Roots Up. Si tratta di una semplice serra che è allo stesso tempo orto e cisterna, poiché è in grado di raccoglie la condensa che si forma durante la notte accumulandola all’interno di serbatoi. Una struttura in legno è avvolta da un involucro tessile che protegge le piantine dal calore del giorno, permettendo però la ventilazione naturale grazie all’escursione termica che si crea tra la parte alta e quella bassa della struttura piramidale. Durante la notte la parte superiore della tenda viene rimossa per far entrare l’aria fresca facendo così incanalare la condensa in un imbuto infondo al quale si trova il serbatoio che convoglia l’acqua.
L’ESODO DELL’ETIOPIA. Una volta raccolta, l’acqua può essere impiegata per irrigare le coltivazioni oppure per dissetare le persone. Questo progetto risulta tanto più importante se si considera che ogni anno in Etiopia 300.000 coltivatori decidono di abbandonare la propria casa alla ricerca di terreni migliori. Il progetto Roots Up non si limita alla realizzazione della serra, ma prevede anche un’attività di formazione. Periodicamente vengono infatti organizzati workshop per illustrare ai coltivatori le strategie bioclimatiche per combattere la siccità che ogni anno rende il terreno sempre meno produttivo. La World Bank ha calcolato infatti che dal 2000 al 2010 la perdita del valore agricolo dei terreni etiopi si aggira attorno ai 7 miliardi di dollari.
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