La Nasa scruta l’Alto Adige per salvaguardare l’ambiente
UNICO SITO ITALIANO. La Nasa tiene sott’occhio una piccola fetta d’Italia. Il motivo? Studiare nuovi modi per monitorare l’ambiente ed i fenomeni meteorologici. Il tutto attraverso il nuovo satellite Smap – lanciato in orbita dalla Nasa qualche settimana fa – il quale tra alcuni giorni inizierà a calibrare le informazioni ricevute da aree sparse in tutto il mondo. Il sito italiano scelto dalla Nasa è la Val di Mazia, un’incantevole valle laterale dell’Alto Adige, molto piccola, ma anche molto significativa dal punto di vista di questo studio.
LA NASA IN VAL DI MAZIA. Grazie ai dati raccolti dal satellite Smap, riguardanti per lo più il grado di umidità del terreno, si potranno migliorare le previsioni meteorologiche e si faranno passi avanti nella prevenzione di alluvioni e dei pericoli per l’ambiente in generale. Ma perché la Nasa ha scelto proprio l’amena Val di Mazia? Prima di tutto bisogna specificare che quest’area altoatesina è il secondo sito montuoso scelto dall’agenzia governativa statunitense, su un totale di aree relativamente pianeggianti. Oltre a ciò, la Val di Mazia si è rivelata un ottimo campo di studi grazie ai massicci studi che l’Accademia Europea di Bolzano ha portato avanti in questa valle, area prediletta per le stazioni climatiche e per gli studi meteorologici.
LA COLLABORAZIONE CON L’EURAC. In preparazione alla partenza vera e propria dello studio, l’Accademia Europea di Bolzano ha già condiviso i propri dati con la centrale operativa della Nasa. Come spiega Claudia Notarnicola, ricercatrice dell’Eurac, «il nuovo satellite americano invia dati dai quali si possono ricavare informazioni sull’umidità del terreno», dati che subiscono importanti variazioni poiché, come sottolinea la ricercatrice, «il segnale misurato dal satellite ha intensità differente a seconda della quantità d’acqua presente nel suolo che sta sorvolando».
Ti è piaciuto l'articolo?
Condividilo