L’alluminio riciclato diventa arte
UN GRANDE RISPARMIO. L’alluminio è uno dei materiali più semplici da riciclare poiché consente di risparmiare il 95% dell’energia richiesta per produrlo, partendo dalla materia prima, ovvero la bauxite. Per ottenere appena un 1 kg di alluminio da questo materiale sono necessari 14 kWh, mente per ricavare 1 kg di alluminio nuovo da quello usato servono solo 0,7 kWh di energia. Inoltre, essendo un metallo non tossico anche in lavorazione, è ecologico, ed estremamente versatile. Proprio per queste sue caratteristiche molti artisti hanno pensato al suo riciclo non più solo in termini di funzionalità, ma per la creazione di oggetti artistici. Il CiAl, il Consorzio Imballaggi Alluminio, che garantire il recupero degli imballaggi in alluminio provenienti dalla raccolta differenziata fatta dai Comuni italiani, ha avviato nel 2013 una collaborazione con il Museo “Il Cassero” di Montevarchi, in Toscana, una struttura dedicata interamente alla scultura.
L’ARTE CON L’ALLUMINIO. È nata in tal modo la mostra intitolata “Alluminio. Tra Futurismo e Contemporaneità, un percorso nella scultura italiana sul filo della materia”, la prima nel suo genere. Si tratta di un percorso che parte dal secondo futurismo italiano degli anni ‘20 e ‘30, attraversa il dopoguerra e gli anni ‘60 con la poetica delle “strutture” e delle superfici “optical”, l’arte povera degli anni ‘90, fino ad arrivare agli anni 2000 con la presenza di autori emergenti che impiegano l’alluminio in modo sempre più costante e originale.
A Milano invece al padiglione Olona del Museo Nazionale della Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci, la fotografa di moda Malena Mazza esordisce con la mostra “Aluminium, fashion&food”, dando una sua personale interpretazione del packaging in alluminio attraverso 20 fotografie realizzate sempre per CiAl.
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