Il manifesto di presentazione dell'iniziativa di Legambiente (foto: www.filcacisl.it)
Green economy

Le proposte di Legambiente per il Green Act del governo

GREEN ACT. Uscire dalla crisi attraverso una ripresa ambientale dell’economia e dei consumi: è questo che Legambiente chiede al governo, L’Esecutivo guidato da Matteo Renzi sta finalmente mettendo mano in questi giorni al tanto atteso Green Act, il piano eco-industriale per il futuro italiano. Se è vero che l’Italia è uno dei paesi europei in cui la crisi ha colpito con maggior forza, è anche vero che durante questi anni di recessione gli elementi italiani di efficienza e sostenibilità ambientale sono migliorati. E questa crescita, fino ad oggi, non è dovuta a precise scelte politiche, bensì alla società italiana nel suo insieme, la quale ha consumato meno energia pur producendone di più attraverso fonti rinnovabili.

L’ITALIA DEL FUTURO. Ma se le politiche ambientali fino ad ora sono state assenti, con il Green Act si dovrebbe almeno in parte rimediare al passato. Come ha precisato il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, «il Green Act deve rappresentare una scossa e aprire un nuovo indirizzo». Sembra pensarla allo stesso modo anche quello che sarà il principale artefice della nuova politica ambientale italiana, ovvero il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, il quale afferma che «abbiamo bisogno di immaginare oggi come sarà l’economia da qui al 2030». L’obiettivo del governo e degli ambientalisti italiani è quello di arrivare ad un’economia ambientale, con uno spreco minimo di risorse e con una percentuale di riciclo molto alta.

LE PROPOSTE DI LEGAMBIENTE. In vista della partenza dei lavori del governo per la redazione del Green Act, Legambiente ha presentato il documento Il Green Act che serve all’Italia, individuando le principali misure ambientali da applicare nell’immediato futuro. Anticipando e insieme consigliando il governo sul da farsi, Legambiente ha dunque presentato le proprie proposte legislative per questioni come l’energia, i rifiuti, la mobilità, la natura, il dissesto idrogeologico e la fiscalità ambientale. Tra i punti saldi di Legambiente spuntano dunque le richieste di maggiori penalizzazioni per chi inquina e di agevolazioni per chi innova la produzione; la riduzione del traffico urbano; premiare la riduzione dei rifiuti e gli acquisti verdi; semplificare l’autoproduzione energetica dei singoli enti, siano essi pubblici o privati.