Pennsylvania: stop al fracking in parchi e boschi
LA POLITICA DEI REPUBBLICANI. In Pennsylvania ci sono giganteschi depositi di gas naturale e molte compagnie, appoggiate dai repubblicani, hanno colto quella che sembrava un’opportunità economica senza precedenti. Peccato però che gran parte di questi depositi si trovino sotto boschi e parchi, per questo il precedente governatore repubblicano Tom Corbett aveva autorizzato la realizzazione di impianti di fratturazione idraulica o fracking, anche in zone importanti da un punto di vista ambientale. Secondo Corbett il fracking poteva essere fatto ovunque, perché non intaccava le terre pubbliche dello Stato. Le compagnie petrolifere e gasiere che non riuscivano ad ottenere licenze, si accaparravano in alternativa i terreni privati confinanti con le loro zone d’interesse e facevano trivellazioni orizzontali, o fracking spinto.
LA NATURA È UNA RISORSA DI TUTTI. Oggi invece il governatore democratico Tom Wolf ha annunciato che firmerà un’ordinanza esecutiva per impedire la fratturazione idraulica, promessa che aveva già fatto in campagna elettorale. La notizia ha avuto ripercussioni non solo per gli ambientalisti, poiché in Pennsylvania il fracking è stato anche un boom economico grazie al quale lo Stato si è garantito dei grossi introiti. D’altra parte però, da quando la concessione è entrata in vigore, sono aumentati di molto i problemi ambientali e le proteste delle comunità locali, con 243 casi di contaminazione di pozzi di acqua potabile privati in 22 contee. Secondo la Pennsylvania Environmental Defense Foundation, l’associazione che per prima ha denunciato il fenomeno, «le risorse naturali pubbliche sono proprietà comune di tutte le persone, anche delle generazioni ancora da venire e il ruolo dello Stato è quello di conservarle e mantenerle».
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