Le energie rinnovabili creano più posti di lavoro delle fossili
PIÙ LAVORO CON L’ENERGIA GREEN. Da una studio condotto dal centro per la ricerca energetica inglese Ukerc con a capo il dottor Will Blynthe, è emerso che le fonti di energie rinnovabili non solo sono utili alla salvaguardia ambientale, ma anche all’economia di un paese, poiché sono in grado di creare 10 volte più posti di lavoro rispetto a quelle fossili. La ricerca è iniziata nel 2000 analizzando nazioni come Inghilterra, USA e Cina, e constatando che, se l’elettricità prodotta da carbone e gas crea 0.1-0.2 posti di lavoro lordi per gigawattora, quella nata dal vento produce 0.5 posti di lavoro per gigawattora. Le rinnovabili, dunque, associate all’efficienza energetica, sono in grado di creare 1 posto di lavoro per gigawattora in più rispetto a quelle fossili. Ciò significa anche che investire nelle rinnovabili diventa una questione fondamentale non solo per l’ambiente ma per l’intera economia.
UNA QUESTIONE DI INDIPENDENZA ENERGETICA. In Italia oggi in 7.970 comuni ci sono già 600 mila impianti che utilizzano vari tipi di rinnovabili, dall’eolico alle biomasse. Di questi, 27 usano per il proprio rifornimento energetico esclusivamente le rinnovabili, mentre 2.400 le impiegano solo per produrre energia elettrica. Nel 2012 le fonti pulite hanno coperto il 28,2% dei consumi elettrici e il 13% di quelli complessivi. Se si facessero ulteriori investimenti nel ambito delle energie rinnovabili si potrebbe creare, in un periodo di crisi per l’occupazione come questo, ben 250 mila posti di lavoro, più altri 600 mila in settori legati all’energia pulita entro il 2020. L’Unione Europea ha stanziato molti finanziamenti nel settore green poiché ben 400 miliardi l’anno sono oggi spesi in combustibili fossili importati e, dunque, l’indipendenza energetica rimane uno dei temi politici più importanti del panorama attuale. Secondo Greenpeace, l’Italia risparmierebbe oltre un miliardo all’anno sull’import di fossili.
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