Fukushima: ancora lontana la bonifica
UN DISASTRO UMANO MA NESSUN COLPEVOLE. Verrebbe da dire che queste cose non capitano solo in Italia ma anche in un paese come il Giappone, noto per l’ordine e il rispetto della legge. Dopo il disastro di Fukushima una commissione indipendente fu chiamata a esaminare l’incidente arrivando alla conclusione che il disastro fu causato dall’uomo. Più tardi la giustizia giapponese face un passo indietro sostenendo che non fu colpa di nessuno e assolvendo l’ex presidente di TEPCO, la compagnia che gestiva la centrale atomica, Tsunehisa Katsumata, e gli ex vicepresidenti Sakae Muto e Ichiro Takekuro. Le indagini tuttavia fecero emergere gravi negligenze, poiché da anni venivano falsificati i controlli di sicurezza, tanto che già nel 1985 i valori della temperatura di raffreddamento risultavano fuori scala. Oggi ha reso noto la TEPCO che il tempo limite segnato per marzo, per rimettere l’impianto in sicurezza, non sarà rispettato. A quanto pare la compagnia non è in grado di completare la decontaminazione dell’acqua nei tempi stabiliti.
IL PROBLEMA DELL’ACQUA. «Mi dispiace molto di non essere in grado di mantenere la promessa fatta al processo», ha dichiarato il presidente Naomi Hirose «al ritmo che stiamo tenendo adesso completeremo le operazioni entro la metà di maggio». Il problema più grave in questo momento è riuscire a gestire l’acqua contaminata che in gran parte è stata riversata in serbatoi costruiti velocemente dopo il disastro. È di qualche giorno fa anche la notizia che 2 operai hanno perso la vita proprio perché sono caduti in questi serbatoi. Per tenere i reattori danneggiati in fresco ed evitare ulteriori emissioni radioattive, viene usata l’acqua che, entrata in contatto con l’uranio fuso, finisce nei sotterranei. Il problema sono le acque che filtrano nel seminterrato e per questo sono necessarie altre operazioni di pompaggio, trattamento e stoccaggio. Nonostante le dichiarazioni del presidente la bonifica totale di Fukushima sembra ancora lontana.
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