Le foreste di Mangrovie aiutano a combattere l’inquinamento
UN BENE PREZIOSO. Nei paesi con climi tropicali e subtropicali, dove sono abbondanti le piogge e c’è la presenza di paludi lungo gli argini e le zone costiere, crescono le foreste di mangrovie. Si tratta di habitat ricchi di carbonio e, per tale ragione, si stanno attuando diverse politiche urbane, volte a conservare e ripristinare questi ecosistemi fondamentali nel ciclo ecologico. Inoltre queste foreste forniscono agli animali una protezione naturale contro le tempeste e i monsoni, difendono le coste, impediscono l’erosione del suolo e forniscono rifugio per creature acquatiche, uccelli e piante. Per tale motivo diversi progettisti e urbanisti hanno ideato delle soluzioni in grado di ripristinare le aree forestali perdute e crearne di nuove.
ALCUNE IDEE. A Shenzhen in Cina, le foreste di mangrovie si sono ridotte da 530 ettari a soli 130 ettari. Per questo il governo ha collaborato con alcuni progettisti per ripensare la baia locale. Il risultato è stato un litorale che ha trasformato Shenzhen da metropoli industrializzata a città vivibile.
Un altro esempio è quello di Hong Kong che ha messo a punto un programma per rinfoltire le mangrovie all’interno della città. Wetland Park è un’area paludosa di 64 ettari, diventata una celebre destinazione turistica grazie ad una passerella galleggiante che conduce all’interno del parco, dove è possibile ammirare quattro specie esistenti di mangrovie, insieme ad uccelli, pesci ed altri animali selvatici.
A Mumbai in India l’architetto Neville Mars ha proposto un progetto che ha intitolato Landlink. L’idea è quella di sfruttare come area di ristoro e rigenerazione per gli abitanti della città un condotto per l’acqua in disuso che attraversa una foresta di mangrovie.
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