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Impulsivo, iperattivo e non mi concentro: sono ADHD?

Distrazione costante, difficoltà nel portare a termine i compiti, agitazione continua: sono solo alcune delle caratteristiche di chi vive con ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività). Questo disturbo del neurosviluppo può manifestarsi in modi diversi da persona a persona e, in molti casi, rimane non riconosciuto fino all’età adulta.

Chi ne soffre spesso si sente dire di essere “svogliato” o “disorganizzato”, senza rendersi conto che dietro queste difficoltà potrebbe esserci una condizione neurologica. L’ADHD non riguarda solo i bambini: molti adulti scoprono di averlo dopo anni di fatica nel gestire lavoro, relazioni e vita quotidiana.

Ma come capire se si soffre di ADHD? Esistono segnali chiari per riconoscerlo? E quali possibilità di diagnosi e trattamento sono disponibili in Italia? Approfondiamo questi aspetti per fare maggiore chiarezza su una condizione che, se adeguatamente compresa e trattata, può essere gestita in modo efficace.

Segnali che possono indicare l’ADHD

L’ADHD si manifesta attraverso una combinazione di disattenzione, iperattività e impulsività, ma non tutti presentano questi aspetti con la stessa intensità. Alcune persone possono essere particolarmente distratte e smemorate, mentre altre mostrano un’eccessiva agitazione fisica e mentale. Questo può rendere difficile riconoscere il disturbo, soprattutto negli adulti.

Ecco alcuni segnali comuni che potrebbero indicare la presenza di ADHD:

  • Difficoltà di concentrazione su attività lunghe o complesse, con una tendenza a distrarsi facilmente
  • Impulsività nelle conversazioni, con interruzioni frequenti o risposte affrettate senza riflettere
  • Agitazione costante, difficoltà a stare fermi e necessità di muoversi continuamente
  • Problemi nella gestione del tempo, con ritardi frequenti e fatica nell’organizzarsi
  • Tendenza alla procrastinazione, con passaggi rapidi da un’attività all’altra senza portarle a termine
  • Difficoltà nel mantenere l’attenzione durante riunioni, lezioni o attività di routine

Molti adulti con ADHD non si rendono conto di avere un disturbo, attribuendo le loro difficoltà a mancanza di disciplina o pigrizia. Spesso hanno sviluppato strategie per compensare i sintomi, ma continuano a sentirsi sopraffatti dalle sfide quotidiane.

Riconoscere questi segnali è il primo passo per comprendere se l’ADHD possa essere una spiegazione per certe difficoltà. Un’adeguata valutazione specialistica può aiutare a fare chiarezza e individuare le strategie più efficaci per gestire il disturbo.

ADHD e correlazione con l’autismo

L’ADHD è un disturbo del neurosviluppo che può manifestarsi da solo oppure in combinazione con altre condizioni, tra cui l’autismo. Sebbene siano due disturbi distinti, numerosi studi hanno evidenziato una sovrapposizione significativa tra i sintomi dell’ADHD e quelli del Disturbo dello Spettro Autistico (ASD).

In entrambi i casi, possono esserci difficoltà nella regolazione delle emozioni, con reazioni intense e imprevedibili agli stimoli esterni. Anche la gestione dell’attenzione può essere problematica: alcune persone tendono a iperconcentrarsi su interessi specifici, mentre altre faticano a mantenere il focus su compiti quotidiani. Inoltre, chi presenta ADHD o autismo può avere una certa rigidità comportamentale, mostrando resistenza ai cambiamenti e una preferenza per routine strutturate. Anche le interazioni sociali possono risultare complesse, seppur per motivi diversi: nell’ADHD, l’impulsività porta spesso a interrompere le conversazioni o a non rispettare i turni di parola, mentre nell’autismo emergono difficoltà nel comprendere le regole implicite della comunicazione.

Nonostante queste somiglianze, l’ADHD e l’autismo hanno caratteristiche specifiche che li distinguono. Mentre nell’ADHD prevale la ricerca costante di stimoli e novità, nell’autismo si osservano comportamenti più ripetitivi e un’attenzione ai dettagli particolarmente sviluppata. Comprendere se i due disturbi siano presenti contemporaneamente è fondamentale per individuare un percorso di supporto adeguato. Grazie a una valutazione specialistica, è possibile identificare le strategie più efficaci per affrontare le difficoltà quotidiane e migliorare la qualità della vita.

Diagnosi e trattamenti in Italia

Riconoscere i segnali dell’ADHD è solo il primo passo. Per ottenere una conferma è necessaria una valutazione specialistica, che prevede un percorso strutturato di osservazione clinica e test specifici. In Italia, la diagnosi viene effettuata da neuropsichiatri, psicologi e altri professionisti del settore, spesso all’interno di centri specializzati.

Una volta accertata la presenza del disturbo, è possibile intraprendere diverse strategie di trattamento, personalizzate in base alle necessità di ciascun individuo. Il supporto psicologico e le terapie comportamentali aiutano a sviluppare strumenti pratici per migliorare la gestione dell’attenzione, dell’organizzazione e dell’impulsività. In alcuni casi, può essere utile l’integrazione con farmaci specifici, sempre sotto controllo medico, per ridurre l’impatto dei sintomi sulla vita quotidiana.

Tra le strutture di riferimento in Italia, GAM Medical rappresenta un centro per l’ADHD specializzato nella diagnosi e nel trattamento di questo disturbo, con un’attenzione particolare alla correlazione con l’autismo. Il lavoro di un team multidisciplinare consente di costruire un percorso su misura, combinando supporto psicologico, strategie educative e, quando necessario, interventi farmacologici.

Ottenere una diagnosi può rappresentare un cambiamento importante. Capire come funziona la propria mente e adottare strumenti adeguati permette di affrontare le sfide quotidiane con maggiore consapevolezza e serenità.