Nidi di tartaruga Caretta in Italia
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Nidi di tartaruga Caretta in aumento in Italia

Il calpestio dei bagnanti, l’utilizzo di mezzi pesanti per la pulizia delle spiagge, nonché l’erosione costiera: sono tante le minacce ai nidi di tartaruga Caretta, ovvero della più comune tartaruga marina del Mediterraneo. Parliamo di maestosi rettili che, in natura, possono vivere fino a 80 anni, raggiungendo i 140 centimetri di lunghezza e i 160 chilogrammi di peso. E dire che dai nidi di tartaruga Caretta escono delle creature di circa cinque centimetri, che come visto devono affrontare fin dall’inizio minacce tutt’altro che leggere. L’accoppiamento delle tartarughe marine avviene in acqua, con le femmine che, tra maggio e agosto, raggiungono le spiagge per deporre: qui il calore del suolo “cova” le uova per un paio di mesi; si pensi che è la temperatura del suolo a determinare il sesso dei nascituri, con le temperature maggiori a 29 gradi che porteranno alla nascita di femminine, e con quelle minori che daranno vita a dei maschi. Viste le tante minacce ai nidi di tartaruga Caretta, da anni le spiagge italiane vengono monitorate per salvaguardare le covate e per avere una stima sull’andamento della popolazione. Ma quanti sono stati i nidi di tartaruga Caretta lungo le spiagge italiane quest’anno?

I nidi di Tartaruga Caretta in Italia in aumento

Nel 2021 lungo le coste italiane erano stati contati in tutto 250 nidi di tartaruga Caretta. Quest’anno ne sono stati contati in tutto 601, un numero che è di gran lunga superiore anche a quello dell’anno scorso, quando si era arrivati al totale di 452, sul quale il 2024 fa registrare un +30%. Quali sono i fattori che hanno portato a un numero così alto di nidi di tartaruga Caretta? Prima di tutto, va sottolineato che non è possibile avere un monitoraggio completo di tutte i nidi effettivamente presenti lungo le coste italiane: va detto che quest’anno però il monitoraggio è stato particolarmente attento, anche grazie al lavoro portato avanti dal progetto Life Turtlenest, cofinanziato dal programma europeo Life (i numeri citati arrivano dall’elaborazione di Legambiente  sui dati di Tartapedia). Già questo maggiore impegno potrebbe aver influenzato il numero finale di nidi di Tartaruga Caretta individuati in Italia, con più nidi individuati (e quindi anche con più nidi protetti).  C’è poi da sottolineare che anche l’aumento delle temperature medie del Mediterraneo ha portato a un incremento dell’area delle tartarughe marine, usualmente abituate a privilegiare il Mediterraneo Orientale.

Le regioni in cui sono stati individuati i nidi di tartaruga comune

I nidi di Tartaruga Caretta sono stati trovati in diverse regioni. I numeri più alti sono stati individuati in Sicilia (190), in Calabria (147), in Campania (104) e in Puglia (99), regioni in cui le nidificazioni non sono affatto un evento eccezionale. A destare sorpresa è invece stato il numero di nidi di Tartaruga Caretta individuati altrove, a partire dai 24 nidi della Toscana. Sono poi stati contati 14 nidi nel Lazio, 7 rispettivamente in Sardegna e in Basilicata, 5 in Molise, più un caso in Abruzzo e uno nelle Marche.

L’impegno continua

Certamente il numero in rialzo di nidi di Tartaruga Caretta individuati lungo le coste italiane è un fatto positivo. Ci sono però altri elementi da considerare: prima di tutto, il fatto che in Spagna e in Francia sono stati individuati solo 24 nidi (12 per parte) quando l’anno scorso erano stati in tutto 44. E certo, si calcola che dai nidi dei tre Paesi nasceranno complessivamente 40mila tartarughe, ma si sa anche che, in media, solamente una su mille arriva all’età produttiva, e quindi all’età di 25 anni. Il WWF ci dice che ogni anno 150mila tartarughe marine vengono catturate accidentalmente, e che l’80% degli animali recuperati nel Mediterraneo hanno ingerito dei rifiuti di plastica.