Cruisezilla, le navi da crociera sono sempre più grandi
Di certo le navi da crociera non possono dire di essere ben viste da tutta la popolazione. Certo, è vero: la domanda per le crociere rimane robusta. E anzi, stando a un’indagine di JP Morgan pubblicata in giugno, il settore sta attraendo non solo il solito pubblico di baby boomers, ma anche una fetta crescente di Millennials. Ma di certo non si può dimenticare il fatto che in molte città le navi da crociera sono state al centro del dibattito pubblico per tanto tempo, per via dei grandissimi problemi causati, dall’over tourism all’inquinamento, dalla rovina dei panorami in poi. Basti pensare per esempio all’annosa questione delle navi da crociera a Venezia, che ha portato due anni e mezzo fa al decreto legge che ne ha vietato il passaggio nel bacino e nel canale di San Marco, come in quello della Giudecca. Oggigiorno tutte le navi con stazza lorda superiore alle 25 tonnellate devono attraccare a Porto Marghera, a Fusina o a Chioggia, restandosene cioè lontane dal Venezia. E questa è solamente una delle città che ha combattuto le navi da crociera. Ad Amsterdam si è per esempio deciso di tassare i visitatori che scendono da queste immense imbarcazioni, e lo stesso si farà a Barcellona; peraltro entrambe le città hanno già votato di chiudere il proprio terminal delle crociere. Da una parte, insomma, c’è un vastissimo pubblico di persone desiderose di passare delle settimane su questi giganti del mare; dall’altra ci sono città e associazioni che puntano a liberarsene. Anche perché, va sottolineato, le navi da crociera sono sempre più grandi.
Le dimensioni delle navi da crociera, oggi
Tutti conosciamo la storia del Titanic, quasi tutti abbiamo visto il film. Il celebre transatlantico britannico, con i suoi 269 metri di lunghezza, era stato salutato come la più grande nave mai costruita. Ebbene, in confronto alle attuali navi da crociera, il Titanic sembrerebbe talvolta poca cosa. Pensiamo a quella che è la nave da crociera più grande di tutte: costruita in Finlandia e lanciata a gennaio dalla Royal Caribbean, la Icon of the Seas è lunga 365 metri. Conta 20 ponti, 40 ristoranti, 7 piscine, un teatro e un parco, e può trasportare quasi 10.000 persone. Non stupisce il fatto che a livello internazionale per indicare questo fenomeno si usi il neologismo “Cruisezilla”. Sì, le navi da crociera sono sempre più grandi, e sono anche sempre di più: stando a quanto riportato dal Transport & Environment (T&E), il numero di navi da crociera è aumentato di 20 volte dagli anni Settanta. E di certo questa industria risponde a una domanda da parte del pubblico: quest’anno i passeggeri totali saranno circa 35 milioni, un 6% in più rispetto a quanto avveniva prima dell’emergenza sanitaria.
Il combustibile usato da queste navi giganti
Ma cosa alimenta queste enormi navi da crociera? Di certo non l’elettricità: come sappiamo per questi enormi mezzi pesanti, come avviene per le navi porta container, gli attuali motori elettrici non sono sufficientemente efficienti. Ecco che allora la Icon of the Seas ha provato a essere meno impattante usando del gas naturale liquefatto, che emette meno anidride carbonica, ma più metano.
Per raggiungere l’obiettivo delle zero emissioni entro il 2025 l’International Energy Agency (IEA) si aspetta che entro tale data il 44% dell’energia impiegata per la navigazione internazionale provenga dall’ammoniaca, il 19% dall’idrogeno, il 19% dai biofuel e il 3% dell’etanolo. Tutte ipotesi che attualmente sono ferme allo 0%.
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