dry garden
Agricoltura

Il giardino che non spreca acqua: dry garden

Lo abbiamo scritto pochi giorni fa: Zambia, Malawi e Zimbabwe hanno dichiarato lo stato di calamità naturale per la siccità che in questi ultimi mesi ha messo in pericolo i raccolti. E sbaglia chi pensa che la carenza d’acqua sia un problema solamente al di là del Mediterraneo. Basti pensare al fatto che in Sicilia è già stato dichiarato lo stato di emergenza per grave siccità, approvando un piano di razionamento dell’acqua per circa un quinto della popolazione regionale. E ancora, non serve avere una grande memoria per ricordarsi che, negli ultimi due anni, la siccità ha interessato soprattutto le regioni del Nord Italia. Insomma, anche per via del cambiamento climatico, nonché per la gestione poco accorta delle scorte, la siccità è un problema che coinvolge tutti, nessuno escluso. E il fatto di sentire parlare di emergenza acqua già in primavera non può che scontrarsi con il desiderio di tanti di preparare il giardino: un angolo di verde e di natura, il quale però necessita di una notevole quantità di acqua a disposizione per l’irrigazione. Come garantire il risparmio idrico e, allo stesso tempo, realizzare il giardino? Di tecniche da utilizzare in tal senso non ne mancano davvero, a partire da quella del dry garden. Vediamo di cosa si tratta e come evitare gli sprechi d’acqua nei lavori di giardinaggio.

Cos’è il dry garden?

Un dry garden è un giardino che richiede poca acqua: letteralmente questo termine inglese significa infatti “giardino asciutto”. Ecco che allora è possibile guardare al dry garden come a una soluzione resiliente rispetto ai cambiamenti climatici e alle siccità sempre più frequenti che stanno colpendo anche le nostre latitudini. Alla base di questa filosofia c’è dunque l’obiettivo di creare un ecosistema quasi completamente autosufficiente, che richiede poca acqua attraverso la costruzione intelligente del giardino, la scelta oculata delle piante e l’uso parsimonioso di questa risorsa così preziosa.

Come realizzare un giardino secco

Per avere un dry garden è necessario affrontare la realizzazione del giardino tenendo in considerazione il risparmio idrico da ogni punto di vista. Ecco che allora si partirà scegliendo delle piante che per loro natura risultano bisognose di poca acqua, e che non hanno grossi problemi a resistere alle alte temperature e al sole. Non stupisce quindi che spesso, per realizzare delle aiuole dry garden, vengano elette delle piante erbacee perenni. Sarà poi necessario preparare il terreno in modo che questo riesca a garantire il giusto livello di drenaggio, arricchendolo con delle sostanze organiche naturali ed eventualmente con degli elementi ad hoc per trattenere acqua e nutrienti, come per esempio la zeolite in grani. E ancora, è bene progettare in modo intelligente l’irrigazione, optando per la sub-irrigazione, che permette di portare l’acqua direttamente dove serve, ovvero alla radici delle piante, senza nessuno spreco.

Come evitare gli sprechi d’acqua in giardino

Come si è visto progettare un dry garden rappresenta la soluzione ideale per poter fare del giardinaggio senza sprecare acqua. Una volta avviato un progetto di questo tipo il risparmio idrico diventa infatti più facile, sapendo che la richiesta d’acqua è molto ridotta e decisamente poco frequente. Per ridurre ulteriormente lo spreco d’acqua sarà bene ricordarsi di effettuare le poche irrigazioni necessarie solamente al mattino presto, mentre preper ridurre l’evaporazione può essere utile ricorrere alla pacciamatura, andando a utilizzare del composto o della ghiaia per impedire che i raggi del sole vadano a colpire direttamente il terreno. Usando queste tecniche, a partire dall’approccio dry garden, è possibile risparmiare fino all’80% di acqua rispetto a quella richiesta da un classico giardino con aiuole tradizionali e prati inglese.