situazione energetica italiana nel 2022
Energie

La situazione energetica italiana nel 2022: i dati del Ministero

Il Dipartimento Energia del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha pubblicato pochi giorni fa la relazione relativa alla situazione energetica italiana nel 2022. Si tratta di un’utile sintesi che viene resa pubblica ogni anno, e che aiuta a capire lo scenario energetico del Paese: è possibile infatti raccogliere informazioni esatte e interessanti in relazione alla domanda complessiva di energia, alle fonti utilizzate, alle importazioni energetiche, alle fonti rinnovabili più utilizzate, agli scarti rispetto agli anni precedenti, e via dicendo. E ancora, la rappresentazione della situazione energetica italiana nel 2022 si sofferma anche sugli impieghi finali di energia, sulla spesa energetica delle famiglie, sui prezzi energetici, sulle imposte, sul valore aggiunto del settore energetico e sull’efficienza energetica. Vediamo quindi quali sono i dati più interessanti.

La situazione energetica italiana nel 2022, in sintesi

La relazione relativa alla situazione energetica italiana nel 2022 si apre con queste parole: «Nel 2022 il settore energetico italiano ha risentito della crisi internazionale determinata dalla guerra in Ucraina: a fronte di un aumento del PIL del 3,7%, il valore aggiunto complessivo dei settori produttivi è aumentato in volume del 3,9% mentre quello del settore energetico ha segnato un decremento pari all’ 1,3%». Non sorprende nessuno trovare conferma che l’invasione russa dell’Ucraina ha avuto un ruolo fondamentale nel determinare lo scenario energetico italiano e internazionale dell’anno scorso, scatenando una crisi energetica globale.

In termini assoluti, il settore energetico in Italia ha generato un valore aggiunto pari a 57,7 miliardi di euro, con un contributo al PIL pari al 3,0%. Risulta molto importante sottolineare che la domanda primaria di energia è diminuita del 4,5%, e che sempre nel 2022 l’intensità energetica è calata del 7,9% rispetto all’anno precedente. Questa è stata una conseguenza diretta della riduzione della disponibilità di energia, a fronte di un incremento del Prodotto Interno Lordo.

Guardando alla disponibilità energetica lorda del 2022 si scopre che si è parlato per il 37,6% di gas naturale, per il 35,7% di petrolio, per il 18,5% di rinnovabili, per il 5% di combustibili solidi e per il 2,5% di energia elettrica. Anche il 2022, nonostante alcuni tentativi di muoversi in direzione opposta, si è confermato come un anno di grande dipendenza dalla importazioni: la produzione nazionale è infatti diminuita dell’8%, mentre le importazioni dirette di energia sono aumentate del 3,5%. Come immaginabile, sono diminuite le importazioni nette di gas naturale (del 4,9%); sono decresciute però anche le importazioni di energie rinnovabili (del 5.9%). Al contrario, sono aumentate le importazioni di combustibili solidi (del 41,6%) e di petrolio (del 10.5%).

I dati relativi alle rinnovabili in Italia nel 2022

Guardando sempre alla situazione energetica italiana nel 2022 così come presentata dal Ministero, il fabbisogno elettrico italiano è stato soddisfatto dall’86,4% dalla produzione nazionale. La fetta maggiore è stata quella coperta dal termoelettrico non rinnovabile, cresciuto del 7,9% rispetto al 2021, per arrivare a coprire il 64,8% dell’energia prodotta in Italia. Se è vero che le fonti rinnovabili sono state ampiamente utilizzate in tutti i settori, da quello termico a quello elettrico, per arrivare fino ai trasporti, è vero anche che le medesime fonti sono riuscite a soddisfare solamente il 19% dei consumi energetici complessivi. Una percentuale che non mostra nessuna crescita rispetto all’anno precedente. Andando più nel dettaglio, si scopre che la produzione elettrica da rinnovabili è in realtà scesa del 14%, a causa principalmente della caduta dell’idroelettrico (con un sonoro -38%) nonché in parte dell’eolico e della bioenergia. Bene invece il fotovoltaico, che è cresciuto del 12%.