Il problema ambientale delle sigarette elettroniche usa e getta
Fino a non molto tempo fa, il problema ambientale legato al vizio del fumo era principalmente quello dei mozziconi: marciapiedi, parchi, spiagge e boschi pullulano infatti di filtri di sigaretta, i quali hanno bisogno di un periodo compreso tra i 5 e i 12 anni per decomporsi. Questo in un mondo in cui, stando a un’indagine del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (Unep), ogni anno vengono gettati a terra più di 766.000 tonnellate di mozziconi. Ma questi non sono più i soli rifiuti tossici legati al vizio del fumo: con la diffusione delle sigarette elettroniche, e più nello specifico con quella delle sigarette elettroniche usa e getta, si è inserito anche il problema dello smaltimento di questi dispositivi. E putroppo sono davvero poche le persone che sanno dove buttare le loro e-cig una volta esaurite.
Tutte le ombre delle e-cig
Va peraltro detto che il problema relativo al corretto smaltimento delle sigarette elettroniche usa e getta è solo uno dei tanti relativi a questi dispositivi, i quali sono sempre più diffusi, soprattutto tra i più giovani. Ed è proprio qui che troviamo una delle ombre delle e-cig: molto spesso queste vengono vendute ai minorenni senza nessun problema. Se in tabaccheria la prassi è quella di domandare i documenti prima di vendere sigarette di qualsiasi tipo, online risulta invece molto facile acquistare sigarette elettroniche usa e getta senza esibire documenti. Ecco che allora ai minorenni basta esibire una carta prepagata per fare scorta di e-cig. Le quali spesso non rispettano nessuno dei relativi limiti di legge, presentando per esempio percentuali eccessive di nicotina (superiori al 2%) oppure serbatoi grandi oltre il limite (impostato a 2 millilitri). Ed è così che, soprattutto online, è possibile che dei minorenni acquistino con pochi click delle sigarette elettroniche usa e getta con una concentrazione di nicotina al 5% e serbatoi da 6 millilitri. E ancora, non sono ancora noti tutti i problemi alla salute che potrebbero causare i vari aromi e le diverse sostanze presenti nelle sigarette elettroniche monouso.
Dove si buttano le sigarette elettroniche usa e getta?
Oltre a tutto quello che si è visto finora, come anticipato, c’è il problema dello smaltimento delle sigarette elettroniche. Le quali non possono essere trattate come un rifiuto normale: si tratta a tutti gli effetti infatti di piccoli dispositivi elettronici, che contengono delle batterie. Ecco che allora tutte le sigarette elettroniche monouso, come del resto l’intero mondo dei vaporizzatori o degli svapatori, dovrebbe essere obbligatoriamente diretto verso la raccolta dei RAEE, all’interno delle isole ecologiche a disposizione dei territori. Un’indagine del Bureau of Investigative Journalism ci dice che negli USA vengono buttai in un anno 150 milioni di dispostivi di questo tipo, contenenti litio a sufficienza per realizzare 6 mila Tesla.
Certo, le sigarette elettroniche usa e getta sono piccole, ma il loro utilizzo è talmente diffuso da rendere la mole di rifiuti prodotta assolutamente importante. Come si dovrebbe quindi gestire lo smaltimento delle e-cig? Prima di tutto, per l’appunto, attraverso la raccolta dei RAEE. Poi, seguendo la regola valida per le apparecchiature elettroniche, dovrebbe essere possibile riportare i dispositivi esauriti presso gli stessi rivenditori (secondo la regola “uno contro uno“): a quanto sembra però molti tabaccai non prendono in considerazione questa ipotesi, o non sono pronti a gestire il ritorno delle sigaratte esaurite. Ci sarebbe peraltro anche l’ipotesi di consegnare gratuitamente i piccoli RAEE presso i punti di vendita di dispositivi elettronici senza per forza dover acquistare nient’altro (secondo la regola “uno contro zero”), seguendo l’obbligo di raccolta in vigore per tutti i negozi di vendita di apparecchiature elettroniche con superfice maggiore ai 400 metri quadrati.
Insomma, esistono delle strade da seguire, alcune facili, alcune meno: l’importante è smaltire correttamente questi dispositivi.
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