Agricoltura in crisi per la siccità:
Agricoltura

Agricoltura in crisi per la siccità, nel ruolo di vittima e corresponsabile

Si prospetta un 2023 segnato dall‘agricoltura in crisi per la siccità. Questa emergenza climatica sta colpendo buona parte del continente europeo, con un’area messa sotto stress idrico che parte dalla Francia centrale per arrivare fino al nord della Spagna, e quindi fino alla Germania del sud, fino alla Grecia, alla Bulgaria e alla Turchia. Come sappiamo molto bene, anche l’Italia rientra in questo scenario di siccità, con un inverno drasticamente secco. Si pensi che la pochezza delle precipitazioni nevose sull’arco alpino in questo inverno è stata notata anche dai satelliti dell’Agenzia spaziale europea, i quali hanno fotografato un manto nevoso significativamente inferiore rispetto ai valori medi a partire dagli anni Novanta. Ecco allora che i fiumi grandi e piccoli sono a secco, lontani dal valore dello zero dirometrico: il Po è svuotato, e il Reno, in Germania, non permette più la normale navigazione commerciale. Ma a farne le spese prima e più di qualunque altro sarà certamente il settore dell’agricoltura.

Agricoltura in crisi per la siccità: le stime Coldiretti

L’analisi effettuata da Coldiretti porta a risultati devastanti: si parla infatti di ben 300 mila imprese agricole che si trovano nelle parti interessate dalla carenza d’acqua. La situazione è particolarmente drammatica nel bacino della Pianura Padana, lì dove peraltro nasce e cresce circa un terzo dell’agroalimentare Made in Italy, e lì dove viene gestita la metà dell’allevamento nazioale. E di certo vedere una food valley attraversata da un Po in secca non può far dormire sonni tranquilli. Una scarsa o insufficiente disponiblità idrica mette a rischio praticamente tutti i prodotti tipici della pianura padana e come tali conosciuti in tutto il mondo, dal grano duro per la produzione di pasta in poi. Come ha spiegato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini «gli agricoltori italiani sono impegnati a fare la propria parte per promuovere l’uso razionale dell’acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l’innovazione con colture meno idro-esigenti. Ma non deve essere dimenticato che l’acqua è essenziale per mantenere in vita sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio, la produzione di cibo e la competitività dell’intero settore alimentare».

Il duplice ruolo dell’agricoltura

In effetti, se si rischia pesantamente un’agricoltura in crisi per la siccità, non si può trascurare il fatto che il settore di fronte a questa minaccia è prima di tutto e soprattutto vittima, ma anche, in modo parziale, corresponsabile. A livello globale, infatti, questo settore usa circa il 70% delle risorse idriche. Va poi sottolineato il fatto che le imprese agricole tradizionali impattano fortemente sull’ambiente: si pensi all’uso di pesticidi e di fertilizzanti chimici, alle emissioni di gas serra della zootecnica e alle emissioni prodotte in modo indiretto, relative ai trasporti, al riscaldamento e via dicendo. Ecco allora che l’agricoltura ha un ruolo da protagonista, insieme ad altri settori, nell’intensificazione dei cambiamenti climatici, i quali tra le altre cose stanno determinando anche questa siccità che mette a rischio le imprese agricole.

Le parole di Maurizio Martina, vicedirettore della Fao

«Da qui al 2025 metà della popolazione mondiale rischia di vivere in aree soggette a stress idrico». Ad affermarlo è stato Maurizio Martina, il vicedirettore della Fao, in un’intervista rilasciata all’Huffington Post. E il 2025 non è certo lontano: è praticamente dopodomani. Per quanto riguarda l’Italia, Martina ha sottolineato tra le altre cose un problema di gestione delle infrastrutture idriche poiché «raccogliamo poca acqua piovana e abbiamo serie perdite sulle reti idriche». Di fronte a stime di un prossimo futuro di siccità più frequenti – con una riduzione di disponibilità idrica fino al 40% – l’agricoltura è chiamata a fare la propria parte. Come spiega il vicedirettore della Fao, «gli strumenti da mettere in campo sono vari. Ad esempio l’agricoltura di precisione utilizzando tecnologie digitali per ridurre gli sprechi».