Ridurre i consumi di plastica dal lavoro a casa: inizia con le bottiglie dell’acqua
In questi ultimi anni l’attenzione verso l’ambiente è aumentata a dismisura, coinvolgendo tutti i principali attori della società, dalle organizzazioni mondiali ai politici fino alle imprese e i cittadini privati. Non si tratta più di avere in comune un sogno, oggi si può parlare a tutti gli effetti di un’urgenza globale: è necessario agire su più fronti e farlo il prima possibile.
Le azioni per la salvaguardia del pianeta devono essere congiunte, sia da parte dei governi e di tutti i settori economici, sia da parte dei cittadini privati che possono dare ogni giorno il loro singolo contributo per la salvezza del pianeta.
La plastica ha rappresentato per anni il principale antagonista di tutte le battaglie sulla salvaguardia del pianeta e ancora oggi c’è molto da fare per combatterne l’accumulo nei mari, sulle spiagge, nelle città e in ogni dove, a causa delle grosse difficoltà che si incontrano per il suo smaltimento e anche di un errato riciclo.
Nel proprio piccolo ognuno può quindi iniziare proprio con la riduzione della plastica sia all’interno delle abitazioni che negli uffici. Ad esempio: si potrebbe ridurre notevolmente l’acquisto di bottiglie d’acqua utilizzando un depuratore acqua domestico.
Come ridurre la plastica nel quotidiano
Limitare la produzione di plastica è un dovere di tutti per mantenere in salute la propria vita e quella degli altri. Numerosi sono gli studi condotti negli anni che dimostrano l’enorme quantità di accumuli di plastica presenti negli oceani, nei mari, nei fiumi e anche nei cibi che si utilizzano quotidianamente.
Nel corso del tempo sono state diffuse delle buone pratiche da svolgere ogni giorno anche all’interno delle abitazioni e degli uffici per diminuire lo spreco di plastica e di conseguenza il suo smaltimento.
Ci sono anche delle valide alternative che permettono di ridurre l’utilizzo della plastica, a partire dai citati strumenti per filtrare l’acqua potabile proveniente dai rubinetti. Questi apparecchi rendono il gusto dell’acqua potabile di casa più piacevole, invogliando a berla e riducendo di conseguenza l’acquisto di bottiglie d’acqua di plastica monouso.
Questerappresentano, infatti, l’imballaggio più utilizzato e smaltito nel mondo. Ad oggi ci sono tante valide alternative per ridurre il suo consumo, a partire dall’utilizzo delle bottiglie di vetro da poter riempire.
Elimina gli oggetti di plastica monouso
Imballaggi, oggetti comuni come cannucce, bicchieri, buste della spesa e posate per i pasti in ufficio, ma anche gli imballaggi in plastica che molto spesso si utilizzano all’interno del frigorifero o come vasi per le piante, tutti questi oggetti sono molto presenti nelle case e negli uffici di tutti e vanno eliminati.
Iniziare a condividere la volontà di utilizzare forchette, coltelli e bicchieri più ecologici, ad esempio le soluzioni in silicone, in cartone o un ritorno alle tradizionali posate in metallo, permette di ridurre circa il 20% della plastica presente negli uffici.
Nei bar e nelle case stanno già pian piano scomparendo le cannucce, i piatti e i bicchieri di plastica ma continuano a circolare i tradizionali imballaggi in plastica per alimenti che generalmente cerchiamo di “riciclare” riutilizzandoli all’interno dei frigoriferi. Anche in questo caso è possibile trovare delle alternative più ecologiche per la conservazione del cibo, a partire dalle soluzioni naturali fino all’utilizzo di materiali riciclati.
Gli obiettivi europei per la riduzione della plastica
L’Unione Europea combatte lo spreco della plastica da diversi anni, emanando da tempo una serie di direttive a partire dall’eliminazione di beni usa e getta in plastica fino ai piani di riciclo comunitari da raggiungere nei prossimi anni. Tra gli obiettivi introdotti nel nuovo pacchetto europeo sull’economia circolare troviamo:
- Riciclare il 70% degli imballaggi entro il 2030;
- Riciclare il 65% dei rifiuti urbani entro il 2035;
- Ridurre lo smaltimento in discarica fino al 10% entro il 2035, favorendo la raccolta differenziata.
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