spostare delle specie a rischio estinzione
Animali

L’ipotesi di spostare delle specie in via d’estinzione

L’ipotesi di spostare delle specie in via d’estinzione in nuovi habitat più sicuri è stata accarezzata più volte, e in alcuni casi è stata persino trasformata in realtà. Si tratta però di una pratica molto discussa, che può portare a diversi effetti collateriali. Uno studio intitolato “Don’t move a mussel? Parasite and disease risk in conservation action”, pubblicato due anni fa su Conservation Letters, spiegava quanto potesse essere rischioso muovere delle specie lì dove non precedentemente presenti. Questi trasferimenti potrebbero infatti causare la diffusione accidentale e non prevista di parassiti e di malattie. Sappiamo inoltre tutti quali sono state le conseguenze dell’inserimento – non programmato – di specie aliene in nuovi habitat, sia nel campo della flora che in quello della fauna. Lo studio nello specifico si era concentrato sulla cozza d’acqua dolce, con i ricercatori che avevano però sottolineato come le considerazioni finali potessero essere di fatto applicate a qualsiasi specie. Come aveva riassunto uno dei ricercatori, David Aldridge, «è necessario essere molto cauti nello spostare delle specie in nuovi luoghi ai fini di conservazione, perché i costi possono superare i benefici». Eppure in certi casi spostare delle specie in via d’estinzione sembra l’unica strada percorribile per metterle in salvo: un esempio arriva dall’isola di Tern, nelle Hawaii nord-orientali, casa di una particolare specie di procellaria.

Salvare le procellarie dell’isola di Tern dall’estinzione

L’Isola di Tern è un‘isola corallina minuscola: per costruirvi una pista d’atterraggio, la U.S. Navy dovette prolungare artificialmente la sua lunghezza, per arrivare a 1005 metri totali. Questa piccola superficie è la casa di una particolare razza di procellaria, la “Hydrobates tristrami”, in inglese Tristram’s storm petrel. Il problema è che, per via dei cambiamenti climatici, questa isola è sempre più a rischio: attualmente si trova a soli 1,8 metri sul livello del mare. É pressoché certo che, se non si metterà in campo un intervento dedicato, questi uccelli diventeranno rarissimi nel giro di 2 o 3 decenni. Da qui dunque l’ipotesi di procedere con il trasferimento di un ristretto numero di uccelli in un’isola “vicina”, a circa 800 chilometri di distanza. Nello specifico, si sta pensando al trasferimento di 40 pulcini. Ma, come anticipato, una mossa di questo tipo incontra le opinioni più differenti.

Spostare delle specie in via d’estinzione: aspetti legali, ambientali ed etici

Di certo quella di spostare delle specie in via d’estinzione potrebbe sembrare la via più semplice per aumentare le probabilità di conservazione. Ma questi interventi vanno analizzati preliminarmente in ogni aspetto, per l’appunto per non rischiare di creare ulteriori danni. Proprio in questo periodo negli Stati Uniti si sta lavorando a una modifica allo U.S. Endangered Species Act, che potrebbe rendere più facile spostare delle specie in via d’estinzione. Ci sono tanti esperti che infatti desiderano spostare diverse specie a rischio: si parla per esempio del cervo Key della Florida meridionale, della farfalla blu Karner del Midwest, dei fiori del deserto della California e del Nevada, e via dicendo. Ma le voci contrarie non si sono fatte mancare, a partire dai repubblicani degli stati occidentali degli USA, tutt’altro che d’accordo nel dare nuove case a delle specie invasive.

Come ha spiegato a NBC News il biologo  Jason McLachlan della Univiersità di Notre Dame, la proposta di modifica della legge riflette «uno scostamento fondamentale nel modo in cui pensiamo alla protezione e alla conservazione delle specie». Ma le domande che potrebbero insorgere di conseguenza sono diverse e tutt’altro che facili: quali specie sono da considerare native nei luoghi in cui si trovano, ora che l’aumento delle temperatura le sta spingendo ad altre latitudini e altitudini? Come scegliere quali specie spostare (e salvare) e quali invece dovranno restare in habitat a rischio?