L’Italia in ritardo sull’energia da pannelli fotovoltaici

La transizione ecologica italiana non brilla certo per velocità. Anzi, come avevamo riportato in un articolo dedicato, potrebbe persino sembrare “finta”, per citare Greenpeace. E questo pur sapendo che, per l’85% degli italiani, questo processo dovrebbe avere un avvio immediato, non più posticipabile. Certo, esistono dei dati positivi. Come è stato ricordato nei giorni scorsi in occasione del terzo Rapporto di Circonomia, il Festival dell’economia circolare e della transizione ecologica ido Alba, promosso in collaborazione con Legambiente, Kyoto Club e Fondazione Symbola, «l’Italia é primatista europea in economia circolare, consumiamo meno materia e ricicliamo di più rispetto al resto d’Europa». Ma è anche vero che «da anni perdiamo colpi, gli altri corrono più veloci di noi». A pesare è soprattutto la mancata crescita delle rinnovabili, con un paese in drammatico ritardo per quanto riguarda in particolare l’energia da pannelli fotovoltaici. E i risultati sono in buona parte sotto gli occhi di tutti, con un paese che dipende ancora in grandissima parte dal gas per produrre la propria elettricità. Ma com’è nel concreto la situazione attuale per quanto riguarda l’energia solare in Italia?

Il ritardo dell’Italia sull’energia da pannelli fotovoltaici

Il dato relativo al numero e alla potenza degli impianti fotovoltaici è in continuo aumento. E ovviamente la cosa non potrebbe essere diversa, parlando pur sempre di un settore nuovo. Ma il ritardo e la lentezza nel creare nuovi impianti per creare energia da pannelli fotovoltaici sono palesi. Stando alla sintesi dell’associazione Italia Solare, a partire dai dati di Terna, nel primo semestre dell’anno 2022 nel nostro paese sono stati installati 1.012 nuovi Megawatt, portando la potenza cumulata complessiva a 23.577 Mw, con un totale di impianti pari a 1.087.190 unità. E sì, nel 1° semestre del 2022 il settore solare è cresciuto più del doppio di quanto era avvenuto nel medesimo periodo del 2021. Ma non bisogna lasciarsi illudere da questi numeri: per avere il polso della situazione è necessario dare un’occhiata più ampia. Ed è così che ci si rende conto che si è lontanissimi dagli incrementi possibili in materia di energia da pannelli fotovoltaici. Si pensi che nel 2011 in soli 12 mesi – quando peraltro le tecnologie erano più costose e meno efficienti – erano stati installati ben 9.461 Mw. Insomma, la “potenza” solare italiana è frutto degli anni passati. Ancora oggi, poggiando su lavori portati a termine anni fa, la Puglia è la regione con la maggiore potenza installata, con 2.999 Mw, davanti alla vicinissima Lombardia (con 2.868 Mw) e all’Emilia Romagna (con 2.345).

I progetti di impianti rinnovabili bloccati

A quanto pare la burocrazia non sta aiutando ad accelerare la transizione e quindi l’aumento dell’energia da pannelli fotovoltaici. A denunciare i rallentamenti in corso è l’Alleanza per il fotovoltaico, a partire da dati resi disponibili dal Ministero per la Transizione Ecologica. Pare infatti che ci siano oltre 500 progetti di energia rinnovabile attualmente bloccati e in attesa di un’autorizzazione da parte della Commissione di Valutazione di Impatto Ambientale. Circa due terzi dei progetti in stop riguarderebbero proprio la costruzione di impianti di energia fotovoltaica, spingendo l’associazione a commentare «cresce l’allarme per la crisi energetica e i prezzi aumentano, ma gli investimenti per le rinnovabili rischiano di restare al palo» aggiungendo poi che «alla preoccupazione per la sicurezza energetica e la transizione ecologica nazionale, si aggiunge il rischio di perdere gli oltre 10 miliardi di investimenti, stanziati dalle aziende del settore, senza alcun onere per lo Stato». Nello specifico, 100 Mw di capacità di energia da pannelli fotovoltaici risultano in attesa di un parere dal parte del Ministero della Cultura, mentre più di 16 GW di capacità di energia elettrica rinnovabile sono bloccati dalle fasi di verifica amministrativa e di istruttoria tecnica.