Formiche come pesticidi: qualcuno già le usa
Tra punti cruciali per la politica ambientale europea dei prossimi anni vi è anche quello di ridurre al minimo l’uso di pesticidi in agricoltura. Entro il 2030 l’Italia dovrà ridurre del 62% l’uso di pesticidi, Malta del 61%, la Slovenia del 59%, la Germania del 55%, e via dicendo. O, perlomeno, questa è la proposta della Commissione europea, la quale ha sollevato parecchie polemiche. Stando ai rappresentanti delle associazioni agricole, infatti, rispettare queste condizioni significherebbe ridurre in modo significativo i raccolti, peraltro in un momento in cui sta crescendo la domanda di prodotti specifici, come per esempio di cereali. Ma sul fatto che i pesticidi nocivi per l’ambiente e per la salute dell’uomo debbano essere eliminati non ci dovrebbero davvero essere dubbi. Basti pensare all’effetto devastante che i pesticidi possono avere sulle api, con conseguenze potenzialmente drammatiche per l’intero ecosistema terrestre: non bisogna infatti mai dimenticare che una pianta su 3 dipende direttamente dagli insetti impollinatori. Come fare quindi per proteggere le coltivazioni senza ricorrere all’uso di pesticidi chimici? Negli ultimi decenni sono state proposte diverse soluzioni, più o meno valide. É particolarmente interessante, proprio per la sua altissima sostenibilità, la proposta fatta pochi giorni fa da uno studio brasiliano pubblicato su Proceedings of the Royal Society B. Qui, infatti, si illustrano le potenzialità dell’uso delle formiche come pesticidi.
Formiche come pesticidi: lo studio
Pensare di usare delle formiche come pesticidi potrebbe sembrare stravagante o persino controintuitivo. Anche perché, solitamente, si è alla ricerca di metodi sostenibili, senza l’utilizzo di insetticidi, proprio per allontanare le formiche dalle piante dei nostri orti. Ecco allora che si impiegano aceto e fondi di caffè per tenere lontani questi insetti da pomodori, zucchine o melanzane. Sembra però che in realtà le formiche possano talvolta assicurare molti vantaggi. A dirlo è lo studio brasiliano – realizzato presso la Universidade Federal de Uberlândia – il quale ha scoperto che in realtà l’utilizzo di formiche come pesticidi è già realtà in molte colture sparse per il mondo.
A quanto pare, infatti, le formiche possono essere impiegate in modo efficace per mantenere sotto controllo diversi parassiti, dagli afidi in poi. In Cina quello di usare le formiche come pesticidi è un approccio tradizionale tra i coltivatori di limoni. Approfondendo la questione, gli studiosi brasiliani hanno scoperto oltre 50 differenti istanze di utilizzo di formiche pesticide in luoghi diversi del mondo, su 17 colture diverse.
Un’alternativa all’uso di pesticidi chimici, sulle piante giuste
Tutto sa , a quanto pare, a individuare i raccolti giusti in cui impiegare le formiche come pesticidi. In certi casi, infatti, le formiche andrebbero a concentrarsi sui frutti, danneggiando il prodotto, oppure sulle foglie. Quello che si deve fare è invece impiegare le formiche pesticide su piante che, per loro natura, invitino gli insetti a concentrarsi solamente sui parassiti.
Lo studio brasiliano spiega che questi insetti possono dare il loro meglio quanto ad azione pesticida se utilizzati sulle piante in penombra, con i risultati che invece diminuiscono con piante esposte completamente al sole. L’uso delle formiche pesticide sarebbe invece da evitare sulle piante che presentano la “melata” ovvero una secrezione zuccherina che viene emessa da taluni insetti mangiafoglie. In quel caso infatti le formiche potrebbero risultare inefficienti, per la loro abitudine di allevare gli insetti produttori di melata per poi cibarsi di questa sostanza
I dati raccolti dagli studiosi dimostrano però che, quando impiegate nel modo corretto sulle piante giuste, le formiche possono risultare anche più efficaci dei pesticidi propriamente detto. A breve dovrebbero in ogni caso partire delle sperimentazioni per verificare questa interessante possibilità.
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