Batterie ricaricabili di legno, dalla Scandinavia
Il futuro è elettrico. Lo si dice ormai da tempo, nel campo della mobilità ma non solo: anche a livello residenziale, infatti, il trend è quello di sostituire i vecchi fornelli a gas come anche i classici termosifoni con altrettanti dispositivi elettrici. Il motivo, noto a tutti, è quello legato alla possibilità di tagliare l’utilizzo di combustibili fossili e appoggiarsi all’uso dell’elettricità, generata a partire da fonti rinnovabili. Il nocciolo della questione sta proprio qui: affinché i dispositivi e i veicoli elettrici possano essere davvero sostenibili e fare la differenza, è necessario che le loro batterie vengano di volta in volta riempite con dell’energia green. In realtà, però, non si parla solo dell’energia. Dei passi avanti devono essere fatti anche per quanto riguarda la costruzione delle batterie. Gli accumulatori usati oggigiorno, infatti, sono tutt’altro che sostenibili, essendo costruiti con materiali con un alto impatto ambientale, quali il litio, il nichel, il cobalto e il rame. Per ora sul mercato non esistono delle alternative reali, anche se va detto che a livello teorico esisterebbero delle opzioni diverse. Si parla per esempio del grafene, oppure dei sistemi a idrogeno. Ma non è tutto qui: dalla Scandinavia arriva infatti anche l’idea delle batterie ricaricabili di legno, o meglio, di accumulatori costruiti a partire dall’uso di lignina.
L’idea scandinava delle batterie ricaricabili di legno
Di certo l’idea di realizzare delle batterie ricaricabili di legno è del tutto sorprendente, tanto da sembrare inverosimile. Si tratta però di un progetto reale, il quale peraltro è già a un livello piuttosto avanzato. Protagoniste di questa iniziativa sono due realtà scandinave, ovvero l’azienda svedese Northvolt, fondata nel 2017 da due ex dirigenti Tesla, e l’azienda forestale Stora Enso. Da una parte, quindi, una grande esperienza nel mondo della realizzazione di batterie per le e-car, dall’altra una grande disponibilità di legno, nonché le competenze necessarie per trasformarlo. Ma in cosa consistono effettivamente le batterie ricaricabili di legno proposte dalle due aziende? Si parla nello specifico di accumulatori con anodi in carbonio biologico, realizzato con della lignina.
Cosa è la lignina?
Per capire quindi come possono essere sviluppate delle batterie ricaricabili di legno è necessario comprendere cosa è la lignina. Si tratta di un polimero di origine vegetale che si trova all’interno delle pareti cellulare delle piante a fusto. Dopo la cellulosa, questo è il composto chimico maggiormente presenta all’interno del materiale che indichiamo come legno. Caratteristica della lignina è quella di essere una macromolecola con un elevato peso molecolare.
Le batterie ricaricabili con anodi in carbone biologico
Le basi per produrre queste batterie ricaricabili con anodi in carbonio bio esistono già. L’azienda Stora Enso possiede infatti un impianto pilota per la produzione di questo materiale sostenibile, in Finlandia, a Sunila. Questo stabilimento, attivo già dal 2015, riesce a produrre annualmente 50mila tonnellate di lignina: nessun’altra azienda a livello mondiale può vantare una produzione così alta di questo composto. A partire da questo materiale anodico rinnovabile ricavato dagli alberi, le due aziende puntano a costruire batterie sostenibili per le più diverse applicazioni: si parla prima di tutto delle batterie per le automobili elettriche, ma anche per esempio degli accumulatori necessari per gli impianti di stoccaggio. L’obiettivo è ora quello di attivare la produzione delle batterie ricaricabili di legno entro il 2024. La “magia” dovrebbe aver luogo in Svezia, a Stora, in una vecchia cartiera recentemente acquistata da Northvolt. L’obiettivo è quello di partire fin da subito con una produzione annua di oltre 100 gigawattora.
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