Gli effetti del cambiamento climatico sulle assicurazioni casa, in Australia
Come è noto, tra le conseguenze principali del cambiamento climatico c’è il moltiplicarsi dei fenomeni estremi, come per esempio siccità e inondazioni. Stando ai dati analizzati dalla World Meteorological Organization, negli ultimi 50 anni la frequenza di questi fenomeni è cresciuta di ben 5 volte. Se negli anni Settanta il mondo conosceva circa 711 disastri meteorologici ogni anno, dal 2000 al 2009 la media è stata di 3.536 all’anno, e quindi circa 10 disastri al giorno. Tra le aree del mondo più colpite dagli effetti del cambiamento climatico c’è come sappiamo l’Australia, che negli ultimi anni ha avuto a che fare con fenomeni in buona parte inediti. Oggi vedremo, per esempio, quali sono gli effetti del cambiamento climatico sulle assicurazioni casa nel grande stato australe.
Gli eventi estremi degli ultimi anni in Australia
Negli ultimi 3 anni gli enormi incendi che si sono scatenati in Australia, insieme alle feroci inondazioni che hanno scosso il paese, hanno portato alla morte di oltre 500 persone, per non parlare dei miliardi di animali caduti per questi stessi eventi. Secondo uno studio del WWF gli incendi che hanno avuto luogo in Australia tra il 2019 e il 2020, poco prima dell’arrivo di quello che chiamavamo “il nuovo coronavirus”, sarebbero morti quasi 3 miliardi di animali. Alcuni sono stati colpiti direttamente dal fuoco e dal fumo, senza avere possibilità di scampo; altri sono caduti immediatamente dopo, trovandosi in habitat ostili, con poca acqua, poche prede e pochissimi ripari. Si parlerebbe di circa 143 milioni di mammiferi, di 180 milioni di uccelli e di oltre 2 miliardi di rettili. E agli incendi si sono poi sommate le inondazioni, come quella di marzo, che ha comportato l’evacuazione di 60mila persone nella sola Sydney.
Gli effetti del cambiamento climatico sulle assicurazioni casa in Australia
I danni inflitti al patrimonio immobiliare australiano da inondazioni, incendi e cicloni sono stati enormi, con famiglie che da un giorno e l’altro si sono trovate senza un tetto. Il moltiplicarsi di danni di questo tipo ha portato a un inesorabile aumento dei premi delle assicurazioni casa in Australia: stando un recente report del Climate Council, una casa su 25 in Australia rischia di diventare non assicurabile entro il 2030, mentre 1 casa su 11 rischia di essere sotto-assicurata. Già adesso moltissimi australiani non possono permettersi di pagare il premio per assicurare la propria casa, avendo a che fare con tariffe altissime. A prestare maggiori problemi è lo stato del Queensland, la cui capitale Brisbane in febbraio ha visto cadere il 70% della propria abituale pioggia annuale in soli 3 giorni, con danni colossali. Questo ha portato le compagnie assicurative ad alzare ulteriormente i prezzi delle polizze: attualmente i clienti si trovano a pagare in media dei premi 4 volte maggiori rispetto al 2004.
Il paradosso del mercato immobiliare
Gli effetti del cambiamento climatico sulle assicurazioni casa in Australia stanno portando anche alla creazione di veri e propri paradossi. In talune aree maggiormente a rischio, il valore degli immobili è sceso in modo significativo, attraendo così un numero sempre maggiore di giovani acquirenti, che proprio grazie al cambiamento climatico hanno la possibilità di acquistare una casa. Così facendo paradossalmente sta crescendo il numero di abitanti concentrati delle aree più pericolose.
Le risposte del governo
Il governo australiano ha promesso miliardi di dollari per “riassicurare” le compagnie assicurative in caso di danni causati da disastri naturali. Di certo però il problema va combattuto alle radici, rallentando e fermando il cambiamento climatico attraverso un netto taglio delle emissioni nocive. Proprio domenica il partito laburista australiano ha vinto le elezioni, e probabilmente potrà formare una maggioranza con i Verdi, che hanno ottenuto il miglior risultato della propria storia. È interessante notare che il primo ministro uscente aveva promesso di ridurre le emissioni del 26% entro il 2030; il partito dei laburisti, uscito vittorioso, aveva invece promesso un taglio del 43%.
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