Siccità in Italia: i rischi
Pochi giorni fa, parlando della questione dell’idroelettrico nel nostro paese, avevamo già toccato di sfuggita il tema della siccità in Italia. Per via della penuria di precipitazioni negli ultimi mesi, molti torrenti italiani si sono ridotti a dei rigagnoli, con fiumi e laghi con un livello talmente basso da non dare a tante centrali idroelettriche la possibilità di pescare una quantità di acqua sufficiente per l’azionamento delle turbine. Ma, dopo questo anomalo inverno, poco piovoso e stranamente caldo, quello delle centrali elettriche è solo uno dei tanti possibili rischi: vediamo a cosa potrebbe portare la siccità in Italia.
Un inverno decisamente anomalo: i numeri della siccità in Italia
Quello tra 2021 e 2022 è stato un inverno molto diverso da quelli a cui siamo abituati in Italia, seppur in un contesto di cambiamento climatico. Tra dicembre 2021 e febbraio 2022 in Italia ci sono stati l’80% in meno di pioggia e il 60% in meno di neve rispetto alle medie stagionali. Già questo è un dato di per sé preoccupante. Ma non è stato solamente un inverno secco, è stato anche un inverno caldo: si parla di una media di 1,7 gradi centigradi in più rispetto alla media del trentennio 1981-2010, così come riportato da Iconaclima. L’aumento delle temperature è stato preoccupante soprattutto nel Nord Ovest del paese, dove si sono incontrate medie più alte di 2,6 gradi. Ma oggi, per l’appunto, si parla di siccità: l’inverno nel 2022 è stato il sesto più siccitoso negli ultimi 63 anni, con il Po che mai, negli ultimi trent’anni, aveva mostrato un livello di portata basso come quello rilevato l’8 marzo. Le conseguenze della siccità in Italia possono essere tantissime e anche molto gravi. Si pensi per esempio che, proprio dal bacino del Po, traggono acqua potabile 16 milioni di persone, e che sempre in quel bacino è localizzata la produzione del 40% del Pil italiano.
Il ruolo del cambiamento climatico
Aumento delle temperature e siccità: sono questi i due fenomeni climatici che hanno scombussolato l’inverno italiano e che rischiano di stravolgere anche la primavera. E, come è noto, questi due fenomeni costituiscono due tra le principali conseguenze dei cambiamenti climatici in corso. Da questo punto di vista, la siccità in Italia negli ultimi mesi non dovrebbe nemmeno stupire: la nostra penisola, allungandosi al centro del Mediterraneo, non può che essere tra i paesi maggiormente colpiti dalle variazioni del clima degli ultimi anni. Questo aspetto non può essere trascurato, per il semplice fatto che bastano pochi mesi di meteo avverso per ritrovarsi in grandi difficoltà: vediamo quali possono essere le principali conseguenze della siccità in Italia.
Le conseguenze dei periodi di siccità in Italia
Da anni, in Italia, siamo abituati alla siccità estiva, che colpisce duramente la ricchezza idrica del paese – soprattutto nel Meridione. Per la prima volta, però, quest’anno i problemi insorgono già a inizio primavera, proprio per la mancanza di precipitazioni invernali, soprattutto sull’arco alpino. Quali sono i rischi? Sono molteplici. Si è parlato della progressiva impossibilità di lavorare delle centrali idroelettriche, fattore che non può che spaventare in un periodo in cui è essenziale trovare fonti energetiche alternative. Ma si deve pensare anche all’aridità dei terreni e dei suoli, sia dal punto di vista dell’agricoltura che da quello degli incendi. Già a gennaio 2022, per esempio, il numero di incendi è stato 4 volte maggiore rispetto a gennaio 2021. E la siccità, anno dopo anno, può portare all’estinzione di decine di specie arboree. Nemmeno l’allevamento è salvo: calore eccessivo vuol dire maggiore necessità di tenere gli animali al coperto, così da ridurre sia la produzione di latte che quella di carne. A prosperare possono invece essere le specie invasive, come le zanzare e le cornacchie. E ovviamente c’è il problema della rete idrica, che al fattore siccità deve sommare quello della dispersione idrica: nel nostro paese, ogni 100 litri immessi, si perdono in media oltre 40 litri d’acqua.
Ti è piaciuto l'articolo?
Condividilo